Come sottolinea il Rettore, Angelo Riccaboni, “si tratta di percentuali che fanno subito intuire la qualità e la professionalità di chi si laurea a Siena. Occorre però sempre tenere presente che i risultati sono influenzati dal fatto che circa il 50% dei nostri laureati provengono principalmente dalle regioni del sud, e, volendo farvi ritorno, inevitabilmente trovano possibilità di occupazione più basse, scontando il minore vantaggio delle aree di provenienza”.
L’indagine di Almalaurea ha coinvolto, con un tasso di risposta dell’86%, 1.752 laureati triennali e 886 laureati magistrali biennali usciti dall’Università di Siena nel 2012 e intervistati dopo un anno, ovvero nel 2013.
Il tasso di occupazione dei neolaureati triennali di Siena è pari al 39,5%, un valore non lontano dalla media nazionale (40,6%). Tra gli occupati triennali dell’Università di Siena, il 29,5% è dedito esclusivamente al lavoro, mentre il 10% coniuga la laurea magistrale con il lavoro.
Chi continua gli studi con la laurea magistrale è circa il 51%: il 41% è impegnato esclusivamente nella laurea magistrale, mentre, come si è detto, il 10% studia e lavora. Il 15%, non lavorando e non essendo iscritto alla laurea magistrale, si dichiara alla ricerca di lavoro.
Il lavoro stabile – contratti a tempo indeterminato e lavoro autonomo (lavoratori in proprio, imprenditori, ecc.) – coinvolge, a un anno dalla laurea, 41,5 laureati occupati su cento di primo livello di Siena, ben oltre la media nazionale che è del 34,5%). Gli occupati che non hanno un lavoro stabile rappresentano il 58% (prevalentemente con contratto a tempo determinato, mentre il 9% è senza contratto).
Il guadagno (calcolato su chi lavora solamente) è in media di 1.014 euro mensili netti. A livello nazionale è di 997 euro.
L’analisi deve tenere conto che si tratta di giovani che in larga parte continuano gli studi, rimandano cioè al post laurea di tipo magistrale il vero ingresso nel mondo del lavoro.
Cosa avviene, dunque, ai laureati magistrali a un anno dalla laurea?
A dodici mesi dalla conclusione degli studi, risulta occupato il 47% dei laureati, mentre la media nazionale è del 55%. Il 16% dei laureati continua la formazione (a livello nazionale è il 13,5%). Chi cerca lavoro è il 37% dei laureati magistrali di Siena contro il 31% del totale dei laureati.
A un anno dalla laurea, il lavoro è stabile per 37 laureati occupati su cento di Siena, la media nazionale è del 35%. La precarietà riguarda il 63% del collettivo (prevalgono i contratti a tempo determinato; mentre i senza contratto sono il 5%).
Il guadagno è di 1.028 euro mensili netti, contro i 1.038 del complesso dei laureati magistrali.
Le crescenti difficoltà occupazionali incontrate dai giovani, neo-laureati compresi, negli ultimi anni si sono inevitabilmente riversate anche sui laureati di più lunga data, anche se occorre sottolineare che, col trascorrere del tempo dal conseguimento del titolo, le performance occupazionali migliorano.
I laureati biennali magistrali di Siena del 2008, intervistati a cinque anni dal titolo, sono 838, con un tasso di risposta del 74%.
L’83,5% è occupato, leggermente superiore al livello nazionale di occupazione, pari all’82%. Il 5% risulta ancora impegnato nella formazione (è il 6% a livello nazionale). Chi cerca lavoro è l’11% in linea con l’11,5% del complesso dei laureati. La quota di occupati stabili cresce apprezzabilmente tra uno e cinque anni dal titolo, raggiungendo il 71,5% degli occupati (è il 73% nella media nazionale). Le retribuzioni nominali arrivano, a cinque anni, a 1.360 euro mensili netti (sono 1.383 euro a livello nazionale).
Il tema del lavoro è stato protagonista oggi all’Università di Siena durante il workshop “DEF- Dentro l’impresa Fuori dal disagio”, con un particolare focus sulle iniziative di supporto al fare impresa e allo sviluppo di idee e competenze imprenditoriali nei giovani.
L’Ateneo da tempo è impegnato nel progetto USiena open per la formazione e orientamento integrato, che ha l’obiettivo di sostenere gli studenti nel percorso verso il lavoro. Tra gli ambiti didattici fondamentali, gli strumenti di supporto alla costruzione della carriera, lo sviluppo della dimensione internazionale, l’educazione all’autoimprenditorialità, alla progettazione e alla cultura d’impresa
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