Il “piano regionale” prende atto dei singoli “piani” approvati dalle Province relativamente al primo e al secondo ciclo di istruzione nonché ai percorsi di istruzione e formazione professionale.
Una particolare sottolineatura, dalla vicepresidente della Regione Toscana, sul numero – in effetti importante, fino al punto di risultare emergenziale – delle richieste per sezioni statali di scuola dell’infanzia: ben 102, da tutte le province toscane, le richieste affinché lo Stato riconosca sezioni attualmente finanziate dalla Regione e note con l’appellativo di “Pegaso”; a queste si aggiungono altre 70 richieste, di cui 60 per nuove sezioni statali in seguito all’incremento demografico e al conseguente aumento di bambini; 10 le richieste per “statizzare” sezioni comunali.
Importante anche il numero di richieste (80 in tutta la Toscana) per istituire nuove “prime” a tempo pieno, mentre il numero di classi, sempre della “primaria”, che hanno chiesto il tempo pieno (soprattutto nelle province di Firenze, Pisa e Livorno) sfiora quota 200 (per la precisione: 192).
Per quanto riguarda gli Istituti Comprensivi (IC), prosegue il cammino verso questa soluzione di dimensionamento. Nella provincia di Siena, ad esempio, il Comune capoluogo e quello di Poggibonsi avranno, dall’anno prossimo, solo IC mentre con l’istituzione del nuovo IC “Avenza Fossone” anche Carrara si aggiungerà alla lista dei Comuni (fra cui Montemurlo, Lastra a Signa, Castel Fiorentino, Castiglion Fiorentino e Pontassieve fra i più recenti) dove sono presenti solo IC.
Da notare che Regione Toscana, insieme all’associazione professionale CIDI e al Dipartimento in Scienza della Formazione di UniFirenze, sta sviluppando un progetto per monitorare e supportare i nuovi IC (il programma è intitolato “Comprensivi si diventa”) con particolare attenzione alla formazione di dirigenti e insegnanti anche attraverso l’affiancamento di esperti.
Per quanto riguarda le secondarie superiori, il quadro resta sostanzialmente stabile con un numero consistente (16) di scuole sotto-dimensionate: senza un preside dedicato e, dunque, in situazioni di reggenza. In provincia di Lucca è stato svolto un lavoro importante nelle secondarie superiori anche per il problema del sotto-dimensionamento: un problema, questo, che invece rimane irrisolto in altre province e ciò anche per una scelta, condivisa con l’assessorato regionale all’Istruzione, in vista dell’approvazione di una intesa, in Conferenza Stato-Regioni, che dovrebbe riscrivere i criteri di assegnazione dei dirigenti alle scuole e, quindi, portare in Toscana un certo numero di dirigenti in più da poter collocare nelle scuole oggi in situazioni di reggenza.
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