Il rettore dell’Università di Siena Angelo Riccaboni ha scritto questa lettera indirizzata ai docenti e al personale tecnico e amministrativo.
La sospensione dell’erogazione del Trattamento economico accessorio (Tea) al personale tecnico e amministrativo costituisce un tema giustamente molto sentito, anche in relazione all’impatto della crisi generale su livelli retributivi troppo spesso inadeguati.
Considerata l’importanza dell’argomento, mi sembra opportuno rendere nota alla nostra comunità la posizione assunta dall’amministrazione. Come più volte ribadito, l’amministrazione considera il Tea una componente della retribuzione del personale, tanto che tale voce è stata indicata fra gli oneri dei bilanci preventivi 2011 e 2012 e del bilancio consuntivo 2011. Poter erogare la parte retributiva in oggetto sarebbe, secondo il Consiglio di amministrazione e l’amministrazione, un ulteriore segnale positivo per l’ateneo, anche per riconoscere il contributo del personale al miglioramento dei risultati annuali di competenza.
Non è stato possibile attivare la contrattazione per l’anno 2011 e per l’anno 2012 a causa dell’assenza della certificazione della compatibilità economico-finanziaria dei fondi relativi al biennio precedente. Le certificazioni pregresse, 2009 e 2010, risultano infatti lacunose o di incerta interpretazione. Questa sospensione impedisce, peraltro, anche di erogare qualsiasi tipo di indennità, pur se prevista da norme superiori. Malgrado le ripetute richieste, durante il 2011 non è stato possibile ricevere dal Mef, dall’Aran o dal Dipartimento della funzione pubblica un’interpretazione univoca della nozione di compatibilità economico-finanziaria. Per quanto riguarda l’ammontare del trattamento da erogare, non è possibile prescindere dal fatto che, a causa di errori nella determinazione del Fondo e di esborsi eccedenti la capienza del Fondo stesso compiuti negli anni fra il 2000 e il 2009, delle somme di denaro siano state indebitamente erogate al personale. La sospensione nell’erogazione del Tea non deriva certamente da problemi di natura finanziaria dell’Ateneo. Sarebbe errato, altresí, ritenere che il miglioramento dei risultati annuali di competenza che si manifesta dal 2011 discenda dalla mancata corresponsione del Tea, in quanto tali oneri sono stati computati nei bilanci dell’Ateneo indipendentemente dal loro effettivo pagamento. In sintesi, la sospensione del Tea non dipende da una mancata volontà dell’Ateneo né da questioni finanziarie, ma da ostacoli di natura tecnica e giuridica che hanno a che fare con questioni relative alla certificazione dei fondi per gli anni 2009 e 2010. Nei primi mesi del 2012 si era così venuta a creare una impasse che appariva non facile da risolvere. Nelle ultime settimane il Miur e il Mef hanno evidenziato un chiaro impegno per risolvere i dubbi interpretativi inerenti alle questioni in oggetto. Come conseguenza, sono stati richiesti all’amministrazione molteplici dati e documenti, con la rassicurazione, da parte del Ministero, che verranno fornite quanto prima le indicazioni necessarie a superare lo stallo venutosi a creare, in modo da poter riprendere immediatamente la contrattazione”.
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