“Nonostante questi amministratori non appena insediati – spiegano CGIL FP, CISL FP, UIL FPL, DICCAP SULPM, RSU del Comune di Siena – avessero a parole esplicitato la loro ferma intenzione di resistere con le controdeduzioni all’ispezione ministeriale, certificando e giustificando la legittimità della contrattazione decentrata tratta negli anni con le rappresentanze dei lavoratori, stanno invece portando avanti per mano del Dirigente al personale e del Segretario generale, con paradossale accanimento terapeutico nei confronti dei lavoratori e del sindacato, una sequela di atti di messa in mora e ripetizioni di indebiti percepiti ancor prima di aver risposto a quanto al Comune viene mosso dal Mef”.
“E’ di questi giorni infatti – proseguono i sindacati – la pubblicazione di ulteriori atti, oltre quelli già emessi di messa in mora e ripetizione di somme addirittura estesa all’anno 2004, contestualizzando un rinnovato attacco al Sindacato, alla contrattazione decentrata e ai diritti salariali dei lavoratori che vengono penalizzati solo per aver lavorato e fatto il proprio dovere di servizio al cittadino”.
“Ma si va anche oltre, – aggiungono CGIL FP, CISL FP, UIL FPL, DICCAP SULPM, RSU – perché l’Amministrazione, per mano del Segretario generale, che diventa il braccio armato della Corte dei Conti, sta procedendo alla notifica di messa in mora per ipotetico danno erariale a tutti i soggetti di rappresentanza sindacale che dal 2004 hanno concorso alla stipula di contrattazione decentrata. Accordi decentrati che sono legittimi e che sono sempre stati certificati da ogni organo deputato dell’Amministrazione”.
“La nostra risposta insieme a quella dei lavoratori – annunciano le organizzazioni sindacali – sarà ferma e dura: ostacoleremo con ogni mezzo questo attacco al lavoro, al lavoro pubblico, alla rappresentanza e alla contrattazione. Nell’ambito delle iniziative di mobilitazione già in atto, dove i lavoratori si atterranno in maniera puntuale a tutte le norme contrattuali e generali sul lavoro e al rispetto puntiglioso delle proprie mansioni e del proprio profilo professionale e categoriale, se ne aggiungeranno altre sempre più incisive, unite anche ad un inevitabile e costretto percorso di vertenza legale”.
“Chiediamo alla politica – concludono i sindacati – di fermare questo incompresibile ed ingiustificato percorso che ha intrapreso, l’alternativa è solo il conflitto, che si farà sempre più pressante e massiccio”.
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