“E’ tuttavia una vittoria amara – continua Burresi – che nasce dalla crisi di governo e dalla mancata opportunità di riformare le Istituzioni. Avrei voluto vedere una grande riforma dello Stato, che eliminasse per sempre i costi inutili e le inefficienze, partendo dal numero e dallo stipendio dei parlamentari, cancellando vitalizi e benefici per pochi pagati da tutti i cittadini onesti. Avrei voluto vedere cambiare quel meccanismo per il quale il ragioniere generale dello Stato ha un superbo stipendio da oltre 560.000 mila Euro l’anno e un poliziotto che tutti i giorni rischia la vita per la nostra sicurezza porta a casa appena 1000 Euro al mese. Sono certo che l’equità e la solidarietà dovranno essere uno dei primi impegni nell’agenda del nuovo governo perché chi ha di più è giusto che paghi di più”.
Ma se Siena capoluogo di provincia è salva, chi salverà l’Italia? si chiede il Presidente Burresi dichiarando: “Un Paese che ha 2.000 miliardi di Euro debito pubblico ha urgente bisogno di credibilità. Se i paesi Europei che detengono quote del nostro debito dovessero pensare che non siamo in grado di pagare, per l’Italia sarebbe il fallimento. Come un’azienda dovremmo portare i libri in tribunale, chiudere l’attività, licenziare i dipendenti e ogni speranza di futuro per noi e per i nostri figli sarebbe brutalmente cancellata. Senza credibilità tutto il resto è un accattivante libro dei sogni che rischia di trasformarsi nel nostro peggiore incubo. Come un anno fa, oggi siamo di nuovo sull’orlo del baratro. Mario Monti, seppur come chiunque non può aver fatto tutto bene, ci ha tirato via dal terribile precipizio e ci ha dato una speranza di futuro. Il Presidente Monti ha dato credibilità all’Italia davanti agli occhi di tutto il Mondo, portando sobrietà, rigore e riforme concrete attese da decenni, ma che nessuno aveva avuto la capacità di fare. Oggi non possiamo disperdere questa risorsa. Sarebbe come avere un fuoriclasse del calibro di Pelé e farlo giocare in panchina. La politica ha la responsabilità di proporre un progetto che tenga conto dell’esperienza Monti e di come questa possa tradursi da risorsa tecnica in opzione politica”.
“Questo, assieme a Siena capoluogo di Provincia, – augura il Presiedente del Consiglio Provinciale Senese – sarebbe un magnifico regalo da trovare sotto l’albero di Natale”.
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