di Gennaro Groppa
“Parliamo di un comune che è in vetta quando si parla di agricoltura biologica all’interno di una provincia che per lo stesso tema è ai vertici nazionali”. Così si esprime l’assessore provinciale all’agricoltura Anna Maria Betti nel presentare la nascita dell’associazione “Biodistretto San Gimignano”, venuta alla luce grazie alla collaborazione tra aziende agricole, Comune di San Gimignano, Consorzio della Denominazione San Gimignano e Provincia di Siena. Gli obiettivi sono “sensibilizzare l’uso di materiali bio-degradabili e compostabili durante le manifestazione pubbliche, promuovere l’educazione alimentare nelle scuole con laboratori di agricoltura e mense bio, sostenere le aziende e i piccoli produttori che vogliono avvicinarsi alla coltivazione biologica”. La Betti ricorda i tanti progetti attivati negli ultimi anni su questo tema, e con un pizzico di amarezza si chiede “su quali gambe cammineranno e si muoveranno adesso che le Province andranno a scomparire”. Poi guarda alla sua sinistra e vede i rappresentanti del nuovo Biodistretto di San Gimignano e del Consorzio della Denominazione San Gimignano e aggiunge: “Questo progetto sembra comunque partire con ottime speranze e possibilità. Quello di oggi è al contempo un traguardo ed un punto di partenza”.
Riposizionamento e qualità Il sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi (a proposito: è uno dei sindaci al primo mandato che potrebbe essere riproposto alle urne senza nemmeno il bisogno delle primarie di partito o di coalizione) sorride soddisfatto: “Sono molto contento – dice -, anche perché riuscire a promuovere e a far crescere la cultura del biologico era uno dei punti del programma con il quale ho e abbiamo vinto le scorse amministrative. Ora si realizza un progetto che vorrà promuovere questa cultura”. Due parole chiave sono pronunciate dall’assessore Betti: riposizionamento e qualità. Il primo termine si riferisce alla volontà delle tante aziende del territorio di essere competitive guardando sempre alla direzione e alla evoluzione dei mercati. Seguendo, quindi, la stella polare della qualità, caratteristica quasi sempre riconosciuta a praticamente tutti i prodotti del senese. “D’altronde – prosegue l’assessore provinciale all’agricoltura – abbiamo cinque vini Docg che sono l’immagine del vino italiano nel mondo. Gli agricoltori di San Gimignano ora alzano nuovamente l’asticella e guardano a nuovi obiettivi”.
Il sindaco Bassi gongola: “San Gimignano si connota sempre più come territorio di alta qualità. Questo è un ulteriore bollino di qualità per una città che è già patrimonio Unesco e meta turistica nota in tutto il mondo”.
(dal Corriere di Siena)