Nel verbale degli incontri estivi siglato da tutte le parti figurava un preciso impegno sulla “salvaguardia del margine del gestore”, ricorda la Faib: il mancato rispetto di questo impegno, unito al quadro generale sempre più critico ed al calo dei consumi di carburante, ha portato in questi mesi sempre più gestori verso una prospettiva fatale. “In 18 mesi – osserva Petrini – 1 gestore italiano su 5 ha chiuso l’attività, volontariamente o per fallimento. L’indebitamento complessivo della categoria verso le banche e Compagnie Petrolifere è salito a 300 milioni di euro. In provincia di Siena, in questo momento ci sono circa 300 lavoratori del settore che tremano per le loro sorti”. Molti di loro saranno a Roma mercoledì 12, in occasione della manifestazione nazionale programmata in concomitanza con lo sciopero. Nel frattempo, in ottemperanza alla normativa di settore, sul territorio senese i gestori garantiranno le aperture minime per il rifornimento dei servizi di pubblica utilità.
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