“E’ necessario combattere l’operato delle cosiddette cooperative spurie, che non rispettano i diritti dei lavoratori e fanno concorrenza sleale alle altre imprese”. E’ questo il commento di Loreno Cambi, presidente di Legacoop Siena e Mario Marchi, presidente di Confcooperative Siena, alla scoperta fatta dagli ispettori del lavoro nelle campagne della Valdichiana, che ha portato alla luce vere e proprie forme di sfruttamento ai danni di lavoratori extracomunitari impiegati nella raccolta dei pomodori e nella vendemmia per conto di una cooperativa con falsi scopi umanitari e antirazzisti.
“Legacoop e Confcooperative – precisano i due presidenti – da tempo si battono contro le “false cooperative”. Per questa ragione, come risulta dall’azione di accertamento, teniamo a precisare che non si tratta di coop senesi, né toscane, ma di soggetti che utilizzano in modo surrettizio la forma cooperativa, non aderendo a nessuna delle centrali cooperative autorizzate, che operano in spregio alle regole della partecipazione e della condivisione delle decisioni, ma soprattutto rappresentano il peggio dell’imprenditoria, perché con il proprio comportamento, danneggiano i lavoratori, gli utenti, le altre imprese e l’erario. Un combinato che non può più essere tollerato e che grazie alla capacità preventiva di analisi e di filtro operata da parte dell’Osservatorio provinciale, dell’ispettorato e delle forze dell’ordine ha tenuto il nostro territorio al riparo da forme di illegalità, come quella recentemente scoperta in Valdichiana”.
“L’attività investigativa – spiegano Cambi e Marchi – ha acceso un utile riflettore sulle cooperative fasulle e illegali, perché ha permesso d’identificare il fenomeno delle cooperative spurie, imprese che utilizzano, in modo illegittimo, la forma cooperativa. Si tratta di realtà molto lontane dai valori del modello cooperativo senese, che portano a fenomeni elusivi degli obblighi retributivi e contributivi sfruttando i lavoratori e creando forme di concorrenza sleale sul mercato verso le altre cooperative che rispettano tutti gli obblighi di legge”.
“Per combattere questo fenomeno – concludono i due presidenti – è molto importante continuare l’attenta attività di presidio dell’Osservatorio provinciale sulla cooperazione, a cui partecipano attivamente le due Centrali cooperative, i sindacati del lavoratori, la Direzione provinciale del lavoro, Inps e Inail. Osservatorio che consente di organizzare interventi di controllo nei confronti delle cooperative non aderenti, che non sono sottoposte alla vigilanza periodica di Confcooperative e Legacoop. L’osservatorio è uno strumento fondamentale anche per la tutela del lavoro dei soci delle nostre cooperative e per il rispetto delle regole del mercato. La bontà del modello cooperativo, infatti, costruisce la sua forza proprio sulla valorizzazione del suo capitale umano e nella possibilità di continuare a offrire occupazione nonostante la crisi economica. Un patrimonio che ha radici storiche ed etiche profonde nei nostri territori di straordinario valore sociale ed economico che va tutelato con determinazione. Per questo facciamo appello anche a tutti i committenti sai pubblici che privati affinché, in fase di affidamento e di realizzazione di lavori e servizi, svolgano un’attenta valutazione sul rispetto di tutti gli obblighi di legge nell’interesse dei soci lavoratori e di tutto il tessuto economico e sociale di questo territorio”.
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