Siena si prepara al voto per le Consulte Territoriali dei Cittadini

 

Siena

Domenica 27 maggio. E’ questa la data in cui i senesi saranno chiamati ad eleggere le cinque Consulte Territoriali dei Cittadini (C.T.C) del Comune di Siena. Con questo voto i cittadini senesi eleggeranno i 13 componenti della propria Consulta Territoriale, i quali eserciteranno il proprio ruolo a titolo totalmente gratuito.

Come e quando si vota Le elezioni si svolgeranno domenica 27 maggio, dalle ore 8 alle ore 21, in dodici seggi costituiti su base territoriale, accorpando quelli utilizzati nelle consuete tornate elettorali. Hanno diritto di voto tutti i residenti nel territorio del Comune di Siena, italiani e stranieri, che abbiano compiuto 18 anni alla data del 22 aprile 2012, giorno della pubblicazione del manifesto di convocazione dei comizi elettorali. Per votare non occorre il certificato elettorale, mentre è necessario esibire al presidente di seggio un documento di riconoscimento valido. Ogni elettore può esprimere il proprio voto tracciando un segno sul contrassegno della lista prescelta. E’ possibile esprimere due preferenze, una delle quali deve riguardare un candidato di genere maschile l’altra un candidato di genere femminile della stessa lista, pena l’annullamento della seconda preferenza.

Presentazione delle liste Tra la data di pubblicazione dei Comizi elettorali e il ventesimo giorno antecedente la data per le elezioni possono essere presentate liste di candidati per la carica di componente la Consulta. Le liste vanno presentate al Segretario Generale del Comune di Siena entro e non oltre le ore 12 del ventesimo giorno antecedente la data delle elezioni. I cittadini potranno contattare l’Ufficio elettorale del Comune di Siena per ogni ulteriore informazione e per sapere la sede e l’indirizzo della sezione dove votare. E’ possibile contattare l’Ufficio, che si trova in via di Salicotto 6, telefonando allo 0577292234 e allo 0577292372 oppure recandovisi direttamente dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 12.30 e il martedì e il giovedì anche dalle ore 15 alle ore 16.30.

E’ possibile, inoltre, scaricare tutta la modulistica necessaria e il regolamento per l’istituzione e il funzionamento delle Consulte all’indirizzo:

nuovowww.comune.siena.it/Archivio-primo-piano/Consulte-Territoriali-dei-Cittadini2.

Siena – afferma il sindaco Franco Ceccuzzi – è tra i primi Comuni in Italia a scegliere questi nuovi strumenti di partecipazione. Un atto importante con il quale rispettiamo un impegno contenuto nel programma all’interno del codice della ‘buona politica e della partecipazione’. Due valori nei quali crediamo molto e che, di sicuro, saranno aiutati dal lavoro delle Consulte, le quali dovranno raccogliere l’eredità delle Circoscrizioni. Un’eredità importante soprattutto per il ruolo svolto come coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni e come soggetti ‘intermediari’, anche delle necessità più piccole che si avvertono nel territorio e che vengono rappresentate al Comune, e come spazi di formazione “all’esercizio della democrazia” per i futuri Consiglieri comunali. Le Consulte avranno un periodo di sperimentazione di 12 mesi dal momento dell’insediamento, dopo di che, se necessario, si procederà alla verifica di un’eventuale modifica del regolamento, approvato dal consiglio comunale lo scorso 21 febbraio”.

Il nostro auspicio – afferma Ceccuzzi – è che attraverso questi nuovi spazi di partecipazione si possano offrire delle risposte importanti ai quartieri, accrescendone la dimensione collettiva, rafforzandone l’identità, sviluppando una maggiore collaborazione tra le associazioni e aumentando il tasso di civismo, che è già molto alto a Siena. Le Consulte, dunque, dovranno essere un punto di contatto in più tra amministrazione e cittadini per discutere i problemi e le prospettive legate alle zone di competenza, concentrandosi su questioni specifiche, proponendo studi e ricerche per la risoluzioni di questioni legate al territorio. Saranno la voce dei cittadini e il punto di raccordo fra la comunità e l’amministrazione comunale, in un dialogo che consentirà di dare risposte più rapide ed efficaci sul territorio e, al contempo, un miglioramento della qualità e della funzionalità dei servizi”.

I Seggi

CONSULTA

TERRITORIALE

DEI CITTADINI

N. SEZ. ELET.

UBICAZIONE SEGGIO

SEZIONI ORDINARIE DI RIFERIMENTO

1

1

Palestra CUS

Via Luciano Banchi n. 3

24 – 25 – 29 – 30

2

Sede ex Circoscrizione n. 1

Via B. Tolomei n. 7

23 – 26 – 27 – 28

2

3

Locali ubicati in

Via N. Orlandi n. 23

14 – 19 – 20

4

Centro Socio Culturale Terza Età San Miniato

Piazza della Costituzione n. 2

15 – 16 – 17 – 18

3

5

Magazzini del Sale

Piazza del Mercato n. 26

1 – 2 – 3 – 42

6

ESTRA S.p.A.

Viale Pietro Toselli n. 9/A

4 – 5 – 6 – 7 – 11

7

Centro Civico

Via A. degli Aldobrandeschi n. 24 – Taverne d’Arbia

8 – 9 – 10

4

8

Centro Socio Culturale La Tuberosa

Vicolo di Vallepiatta n. 10

32 – 33 – 34 – 35 – 43

9

Associazione Ricreativa Pian delle Fornaci

Via L. Cialfi n. 13

39 – 40 – 41

5

10

Locali ex mercato

P.zza Guido Chigi Saracini n. 10

12 – 13 – 45 – 46 – 47 – 50

11

Centro Civico

Via P. Fracassi n. 12

31 – 48 – 49

12

Comitato Terza Età Anni d’Argento

Via XXIV Maggio n. 40

36 – 37 – 38 – 44

Esempi ed esperienze in alcune città italiane del “dopo” Circoscrizioni

Ecco, in sintesi, qualche esperienza messa in atto da alcuni Comuni italiani per dar vita a modelli di partecipazione per il “dopo” Circoscrizioni.

Pisa (89.694 ab.)

Pisa è stata tra le prime città sotto i 1000.000 abitanti ad ovviare con urgenza alla soppressione dei Consigli circoscrizionali, creando in loro sostituzione sei Consigli Territoriali di Partecipazione: è il Consiglio comunale ad eleggere i consiglieri di ciascun Consiglio Territoriale; la composizione di tali Consigli viene determinata in base ai risultati elettorali conseguiti dalle varie liste nelle elezioni amministrative, con una ripartizione proporzionale dei seggi tra le diverse liste presenti o non presenti in Consiglio, e calcolata sui risultati da esse ottenute in ciascuna delle sei zone. Successivamente, i gruppi consiliari presenti in Consiglio Comunale (ma anche i presentatori delle liste che non sono riuscite ad avere rappresentanza entro l’Organo Consiliare) portano all’attenzione del Presidente del Consiglio Comunale una lista di persone che andranno a sedere nei seggi assegnati ad ogni gruppo politico in ciascun Consiglio Territoriale. Presentate le liste, sarà poi compito del Consiglio Comunale approvarle.

Cesena (90.948 ab)

L’Amministrazione di questa città è tra quelle che hanno optato per la nomina diretta, da parte dei cittadini, di Consigli di quartiere, allargando il corpo elettorale ai sedicenni e agli extracomunitari con almeno due anni di residenza nel Comune: per Cesena si è trattato di continuare sulla strada dell’elezione diretta da parte dei Cittadini dei propri rappresentanti nel dopo-Circoscrizione. Ovviamente c’è da tenere presente che la legislazione nazionale ha richiesto di non produrre costi per l’Amministrazione, dunque a Cesena si è optato per l’utilizzo, durante tutte le operazioni di voto, di volontari (anche coloro che sedevano nella legislazione precedente nelle circoscrizioni) che affiancano l’Ufficio elettorale. L’elezione dei dodici Consigli di quartiere avviene a suffragio diretto con sistema proporzionale e la presentazione di più liste per ciascun quartiere. L’elezione si svolge presso seggi in cui il personale è costituito esclusivamente da volontari individuati dai Consigli di quartiere uscenti, con l’eventuale collaborazione di personale del servizio del Comune preposto alla partecipazione. Al termine dello scrutinio una specifica commissione tecnica, istituita per controllare le operazioni elettorali, calcola la cifra elettorale di ciascuna lista e la cifra individuale di ciascun candidato, determinata dai voti di preferenza, e sulla base di queste individua i consiglieri da eleggere per ciascun Consiglio.

Udine (99.710 ab.)

In questo Comune, invece, eliminati i Consigli circoscrizionali, si è attuato un modello di decentramento che combina il mantenimento del decentramento amministrativo e quello del decentramento dei servizi erogati nelle diverse Circoscrizioni (quali certificati, assistenze, ambulatorio, vigile, biblioteca); i servizi vengono erogati dall’Ente sfruttando le sedi decentrate in cui operano i centri civici e nei quali sono insediati i “Consigli di Quartiere”. Tali Consigli sono composti da Consiglieri comunali delegati appositamente dal Sindaco. Questi Consiglieri Comunali, a cui sono messi a disposizione i locali degli uffici decentrati per ricevere i cittadini in specifici orari di ricevimento, svolgono la funzione di ascolto delle istanze singole e collettive del territorio, in termini di attività da svolgere e di opere pubbliche da inserire a bilancio, riportare all’ Assessore competente le necessità di un intervento urgente, facilitare la comunicazione con le comunità locali circa le linee guida della Giunta, concorrere a garantire che nel quartiere i servizi erogati rispondano agli standard di efficacia e di qualità richiesti, suggerire al Sindaco e agli Assessori interessati lo svolgimento di assemblee, incontri, dibattiti, riunioni informative, da organizzarsi presso le strutture comunali di quartiere. Si tratta indubbiamente di un caso interessante, perché va a mantenere strutture che nel tempo sono divenute dei punti di riferimento per la Cittadinanza, alle quali rivolgersi per sottoporre le proprie istanze. Allo stesso tempo non si va ad aggravare di costi aggiuntivi l’Amministrazione, pur conservando i servizi decentrati. I Consiglieri Comunali delegati dal Sindaco assumono, quindi, quella che è la responsabilità politica. La delega è una opzione interessante, in quanto il gettone di presenza che il Consigliere Comunale ottiene di norma per l’attività consiliare, può essere visto come ancor più legittimamente acquisito, visto il carico di responsabilità che il delegato del Sindaco ottiene. E’ poi nell’interesse del delegato mantenere un forte rapporto con il territorio, conoscere le sue problematiche e portarle all’attenzione del Consiglio Comunale; in caso contrario, infatti, il delegato sarà responsabile sia nei confronti dei colleghi Consiglieri, che dei residenti nel territorio su cui detiene la delega. Una ragione in più, questa, per poter prospettare un’attività che prosegua all’incirca sullo stesso binario delle Circoscrizioni attuali, seppur, ovviamente, non più con le identiche modalità..

Verbania (31.115)

Nel Comune di Verbania nel 2009, tramite l’approvazione di alcune modifiche allo Statuto comunale e di uno specifico regolamento, sono stati istituiti cinque Consigli di Quartiere in sostituzione dei vecchi Consigli di Circoscrizione. Accanto ai Consigli, ciascuno costituito da un numero di Consiglieri pari a 2/5 dei Consiglieri assegnati al Comune, da un Presidente e da un Vice-Presidente, è attivata anche una Commissione Partecipazione che riunisce i Presedenti e i Vice-Presidenti di tutti i Quartieri, e che esprime valutazioni e proposte sulla partecipazione dei cittadini alla vita pubblica della città e su altri problemi di interesse comune. Le elezioni dei Consigli di Quartiere si svolgono entro 120 giorni dall’insediamento del Consiglio Comunale. Ciascun seggio è composto da un Presidente, individuato tra i Consiglieri comunali, e tre scrutatori. Per ciascun quartiere è sottoposta al voto (con preferenza unica) una lista unitaria di tutti coloro che abbiano presentato la propria candidatura per un Consiglio. Ogni candidato può presentarsi in un solo quartiere cittadino, ma può presentarsi anche ove non abbia la propria residenza. così da permettere ai cittadini di candidarsi nel quartiere in cui sono maggiormente attivi, indipendentemente dal luogo di residenza. Il Presidente e il Vice-Presidente sono automaticamente eletti tra coloro che abbiano raccolto il maggior numero di preferenze personali.

Asti (71. 276 ab.)

L’Amministrazione è fortemente determinata a mantenere le Circoscrizioni (scadenza mandato 2012) e pensa di istituire dei forum e delle consulte, mantenendo la divisione territoriale in circoscrizioni, in numero di dieci, corrispondenti alle attuali Circoscrizioni periferiche, e chiudendo le quattro del centro; per ogni circoscrizione l’Amministrazione nominerà uno o due referenti.

Imola (64.348 ab.)

Nel Comune di Imola sono stati istituiti i Consigli dei 12 Forum Territoriali in cui è ripartito Il Comune: essi sono composti da consiglieri che devono obbligatoriamente essere residenti nel forum in cui presentano la propria candidatura, e sono eletti con specifiche elezioni da un’assemblea territoriale composta . da tutti i cittadini iscritti alle liste elettorali che esercitano Il proprio diritto al voto, segnalando tre preferenze.

Piacenza (95.594 ab)

In questa città si sta sperimentando, accanto ai Consigli circoscrizionali a termine (la città va al voto il prossimo anno), una formula che è una sorta di via di mezzo tra il livello istituzionale e quello partecipativo popolare: il Comune piacentino, infatti, ha istituito le Consulte tematiche. All’interno di questi organismi, sono presenti anche diverse associazioni le quali, per poter essere inserite nelle Consulte, devono fare richiesta di iscrizione in un albo ad hoc. Le Consulte sono divise in vari ambiti: Mobilità, Territorio, Cultura, Giovani, Commercio etc. In questo modo viene a crearsi una sorta di parallelismo tra Commissioni Comunali e territoriali. Tutto è regolamentato attraverso un apposito “Regolamento delle consulte”.

Civitanova Marche (38.299 ab)

Sono stati istituiti, in applicazione dello Statuto comunale, sette Comitati di Quartiere che costituiscono le Circoscrizioni di decentramento previste agli art. 2, 3, 4, del T.U. Del 2000 e successive modificazioni. I consiglieri dei Comitati vengono eletti dal Consiglio comunale. Coordinati dall’Assessorto alla Partecipazione e al Decentramento, promuovono e sostengono la partecipazione di base dei cittadini all’amministrazione locale.

Pesaro (91.086 ab.)

A Pesaro, infine, si è scelto di salvaguardare la rappresentanza territoriale, costituendo i dieci Consigli dei Quartiere in dieci Associazioni. I consiglieri, undici per ciascun Consiglio, sono eletti tramite una consultazione che deve .avere luogo entro 120 giorni dalle elezioni comunali, e si svolge in un unico turno a suffragio universale. Entro 50 giorni dalla proclamazione degli eletti, l’eletto Anziano di ciascun Consiglio di Quartiere (colui che ha riportato la più alta percentuale di voti, e, a parità di voti, il più anziano d’età) convoca gli altri eletti ad una riunione costitutiva, durante la quale viene istituita in ciascun quartiere l’Associazione “Consiglio dei Quartieri” di cui i consiglieri rappresentano i soci. Queste associazioni, che gestiscono i Consigli dei Quartieri nell’esercizio delle loro funzioni di organismi di partecipazione politica, sono poi sciolte al termine dì ciascun mandato amministrativo per dare luogo a nuove elezioni e alla costituzione di nuove associazioni.