Simone Bezzini: ‘Sparisce la Provincia? Temo sia un altro pasticcio’ SCRIVI IL TUO COMMENTO

Simone Bezzini

Alla fine le temute misure sono arrivate: e in questa circostanza il governo presieduto da Mario Monti sembra fare sul serio. Il termine anglofilo parrebbe voler dire poco o niente: Spending review. La realtà sono tagli che colpiranno il Paese. Tagli necessari, dirà qualcuno, per tenere i conti a posto. Ma sempre di tagli si tratta. E dolorosi. Siena e la sua provincia saranno colpite da queste norme. In primo luogo, stando a quelle che sono le norme presenti oggi nel testo, esse riguarderanno l’ente della Provincia. Dopo anni di discussioni e proposte ecco che la Provincia di Siena dovrebbe sparire per essere, questa è l’ipotesi, accorpata a Grosseto ed Arezzo. Colpita anche la giustizia: spariranno i tribunali di Poggibonsi e Montepulciano.

“Io non vorrei – ci dice il presidente della Provincia Simone Bezzini – che ci si trovasse di fronte all’ennesimo pasticcio”.

Presidente Bezzini, sembra che la Provincia di Siena alla fine sparirà.

“Ancora non c’è nulla di definito, il percorso stabilito a questo punto è ancora abbastanza caotico (il testo dovrà essere votato dal Consiglio dei Ministri, poi dovrà essere valutato dal Consiglio delle autonomie locali e una valutazione sarà anche espressa dalle Regioni, ndr). Temo in effetti che sull’onda dell’emergenza si sia fatto un altro pasticcio. Io sono preoccupato anche da un altro fatto”.

Quale?

“Sono preoccupato dall’incertezza permanente in cui si è costretti a lavorare ed operare. Noi come Upi (Unione delle province italiane, ndr) ci siamo sempre detti disponibili a collaborare per una riorganizzazione ed una modernizzazione degli apparati istituzionali, ma vorremmo una soluzione certa e definitiva. E aggiungo che va bene toccare e cancellare le Province, ma la riforma deve però toccare tutte le articolazioni dello Stato, non solamente le Province. L’incertezza che invece continua a regnare rende impossibile qualsiasi forma di programmazione e finisce per penalizzare i cittadini”.

Lei è preoccupato?

“Sì, lo sono. Anche perché queste norme vanno a realizzare un altro pesante taglio agli enti locali. Alla Provincia di Siena mancheranno, secondo una prima stima, tra i 3 ed i 4 milioni di euro rispetto a quanto era stato previsto per il 2012. Alla fine si va a realizzare una paralisi dell’attività amministrativa. Finiscono per essere bloccate le attività di manutenzione a scuole e strade, le attività della Protezione civile e tutti i nostri possibili investimenti sono fermi”.

Come potrebbe lavorare un grande ente che finirebbe per accorpare i territori di Siena, Arezzo e Grosseto?

“Questo non lo so, siamo nel campo delle ipotesi. Una cosa però voglio dirla: un presidente nominato e non eletto dai cittadini non va bene, va contro la richiesta di partecipazione e sempre maggiore democraticità che arriva dai cittadini. Non so che tipo di ente ci sarà: spero solo che i parametri siano congrui e che non si creino dei mostri istituzionali”.

Cosa può cambiare ancora?

“Io faccio un appello alle forze di maggioranza e al gruppo parlamentare del Partito democratico affinché vengano ridotti questi paventati nuovi tagli alle Province e affinché possa essere rivisto l’assetto istituzionale che andrà a realizzarsi. Io spero che si facciano valere le ragioni del territorio”.

Il territorio senese perde anche i tribunali di Poggibonsi e Montepulciano: cosa ne pensa?

“Anche in questo caso dico che probabilmente la razionalizzazione è necessaria, ma c’è da vedere come realizzarla. Pensiamo alla distanza della Valdichiana da Siena, pensiamo anche a quanti abitanti ha la Valdelsa. Francamente sono contrario ai tagli lineari. Molto lavoro sarà spostato nelle grandi città, ma se i territori sono lontani dai capoluoghi si viene a creare un grande problema. C’è il rischio che si formino situazioni di serie A e di serie B, territori che hanno più opportunità ed altri che ne hanno meno. Può quindi aumentare la difficoltà nell’accedere ai servizi e si verranno a creare problemi sia per i cittadini che per le imprese del territorio”.

Gennaro Groppa