Le peculiarità del territorio della provincia di Siena possono contribuire ad arginare gli effetti della crisi e a creare le condizioni per superarla. E’ quanto emerge dall’analisi sul contesto economico provinciale effettuata dall’Area Research e Investor Relation di Banca Monte dei Paschi di Siena.
Secondo l’ultimo Bollettino economico della Banca d’Italia, il Pil italiano “sostenuto dalle esportazioni e dalla variazione delle scorte, ha interrotto la propria caduta nel terzo trimestre del 2013. Gli indici di fiducia delle imprese sono ancora migliorati in dicembre, collocandosi sui livelli osservati all’inizio del 2011, ma la dispersione è elevata e l’occupazione resta debole”. Questo lo scenario all’interno del quale si colloca l’economia della Provincia.
L’incidenza del comparto agricolo sul valore aggiunto è notevole e ciò rende il tessuto economico senese meno sensibile all’andamento del ciclo internazionale. Al tempo stesso il basso peso del comparto industriale, influenza negativamente le possibilità di “agganciare” il sentiero della ripresa.
In un tale contesto, l’economia provinciale intraprende un difficile processo di recupero. Le possibilità di espansione di un territorio, duramente colpito dalla crisi, dipendono crucialmente dalla domanda estera (negli ultimi 12 mesi quasi il 35% del fatturato totale delle aziende della provincia risulta fatturato esportato), ma le vendite all’estero delle imprese senesi si presentano spesso volatili ed orientate verso mercati “maturi”.
Un credito alle imprese ancora problematico e rilevanti tensioni sul mercato del lavoro (nel 2013 le ore complessive di CIG autorizzate subiscono un incremento di oltre il 28% rispetto al 2012) contribuiscono a rendere difficoltosa la ripresa.
L’analisi svolta dall’Area Research e Investor Relations di Banca MPS sottolinea come Siena vanti comunque risorse da sfruttare e valorizzare per consentire il rilancio economico: turismo, agroalimentare, green economy e cultura risultano i driver su cui puntare con decisione.
Nel settore turistico ad esempio, nonostante flessioni nella permanenza media presso le strutture ricettive provinciali, la domanda da parte degli stranieri sembra aver retto l’urto della crisi (+0,11% gli arrivi nei primi otto mesi del 2013 rispetto allo stesso periodo del 2012). Il comparto agricolo, nonostante le difficoltà, continua a garantire un supporto non trascurabile in termini di occupazione: nel 2012, il numero di occupati
nel settore superava il 7% sul totale degli occupati nella provincia; la crisi ha ridotto il numero di addetti delle imprese operanti nel comparto, anche se, al 2013, risultano comunque più di 7000 le unità addette al settore.
Inoltre Siena, fortemente impegnata nello sviluppo delle “rinnovabili”, ha recentemente raggiunto il risultato di ottenere un territorio il cui fabbisogno energetico venga soddisfatto azzerando le emissioni di gas serra.
Interessante è il contributo offerto dal progetto “Siena Capitale Europea della Cultura”. Una eventuale vittoria della sua candidatura avrebbe effetti provvidenziali sul territorio (a titolo di es. Guimarães – CEC 2012 – ha visto aumentare il numero di persone che hanno visitato gli uffici turistici locali del 120% nell’anno della manifestazione).
Un inaspettato impulso positivo sull’economia provinciale potrebbe giungere anche dal mercato immobiliare. Sicuramente il comparto sconta evidenti difficoltà, ma la fase più acuta di crisi sembra ormai alle spalle: i dati relativi al primo semestre del 2013 mostrano infatti un incremento del volume di compravendite di immobili residenziali nel Capoluogo di Provincia (+33,8% a/a), in controtendenza con il trend nazionale (-8,5% a/a) e regionale (-8,1% a/a); mentre i finanziamenti oltre il breve termine alle famiglie consumatrici per l’acquisto di abitazioni, dopo le flessioni marcate intervenute nel 2012, registrano lungo tutto il 2013 cali più contenuti rispetto alla media.
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