Torna a fine mese il Palio del bigonzo

Il Palio del Bigonzo del prossimo 30 settembre ha appena sette anni di vita, ma ormai può essere considerato il principale evento di Radicofani. Da poco si è aggiunta una nuova contrada, quella del borgo di Contignano, rispetto a quelle già esistenti che corrispondono ad altrettanti antichi insediamenti di Radicofani (Castello, Bonmigliaccio, Castelmorro e Borgo Maggiore). Novità della prossima edizione è l’esibizione spettacolare del gruppo mangiafuoco, sezione della corte malatestiana, e tuttora una delle poche formazioni di mangiafuoco acrobatici italiane. Il gruppo ha ottenuto varie soddisfazioni in giro per l’Italia in occasione di feste e rievocazione storiche, e dedicherà la sua esibizione alla contrada che si aggiudicherà il palio.

Le vere protagoniste dell’evento sono ovviamente le contrade che riescono a “riempire” di iniziative, punti vendita, gare, spazi gastronomici il centro, per l’intera giornata. Dal mattino è previsto un corteo storico con sbandieratori, arcieri e armigeri lungo le vie, seguito dalla presentazione del palio e dalla benedizione dei corridori. Poi, nel pomeriggio, il gran finale di una manifestazione arrivata alla settima edizione. La sera gli appuntamenti sono tutti nelle cantine e nei ristoranti delle contrade. La gara consiste nella sfida tra cinque coppie di barellieri che devono trasportare, uno dietro l’altro, il famoso “bigonzo”, termine locale che indica una sorta di piccola botte, sostenuto da una barella in legno (il cosidetto barellino). I giovani si allenano tutto l’anno, anche perché si devono abituare a correre in salita e a coordinare i movimenti compatibili con il trasporto di un oggetto pesante e ingombrante, che ostacola i naturali movimenti. Il torneo di tiro con l’arco tra gli arcieri delle contrade, che precede la gara del tardo pomeriggio, determina l’handicap di partenza, con la posizione migliore assegnata a chi ha raggiunto il punteggio più alto. La corsa con il bigonzo è accompagnata dall’entusiasmo di contradaioli e turisti, per terminare sugli scalini della pieve di San Pietro. Tutta Radicofani è coinvolta nell’organizzazione, che prevede menù medievali a cena. Persino i costumi medievali sono stati cuciti da sarte del paese, grazie a un progetto finanziato dalla Regione allo scopo di recuperare gli antichi mestieri, un autofinanziamento delle contrade e a un contributo del Comune.