Turismo a Siena, Confesercenti: “i dati sulle presenze non bastano. La Provincia si attivi per lasciare un segno nella progettualità turistica

Per vedere veramente come sta il turismo senese non basta soffermarsi su arrivi, presenze e permanenza media: chi crede davvero in questo settore deve considerare anche la ricaduta economica sulle imprese ed i relativi costi, e soprattutto dimostrare di avere una prospettiva davanti. La pensano così gli imprenditori del settore rappresentati in Assoturismo, il raggruppamento  di categoria aderente a Confesercenti che si è riunito a Siena per nominare i nuovi referenti provinciali:  Marco Masignani  (Asshotel), Leonardo Roghi (Assoviaggi), Barbara Cucini (Federagit), Gaetano De Martino (riconfermato alla guida di Fiepet); ed Anna Duchini, neo Presidente di Assoturismo. Nomine avvenute al termine di un intenso confronto, aperto da Sonia Pallai (resp.le Turismo di Confesercenti Siena) e stimolato con i dati esposti da Alessandro Tortelli (Centro Studi Turistici di Firenze): quelli sul tasso di occupazione lorda dei posti letto turistici in provincia di Siena, passato in 15 anni dal 30,7 (1997) al 21,5 per cento (2012); o quelli sulla spesa giornaliera media dei visitatori stranieri, in 5 anni rimasta sostanzialmente immutata (91,1 euro nel 2007, 91,4 nel 2012) a fronte di un parallelo e vistoso incremento dei costi fissi di esercizio: imposte, utenze pubbliche, personale e le tremende ‘novità’ targate IMU e Tariffa rifiuti.

“La conseguenza è innegabilmente un deciso calo della redditività aziendale” ha osservato Tortelli, e per impressione generale è apparsa quantomeno incompleta la valutazione della stagione 2012 fatta recentemente dall’Amministrazione Provinciale, perché priva di questi pesanti fattori contingenti. “Non ci interessa polemizzare sul passato, quanto evitare che non si costruisca nulla per il futuro – ha detto Anna Duchini, neo Presidente Assoturismo   – dopo la riforma della promozione turistica voluta dalla Regione, la Provincia è rimasto formalmente l’unico interlocutore sul territorio. Non sappiamo se nel 2014 ci sarà ancora, ma di sicuro vogliamo che le nostre imprese ci siano: è tempo che chi ne ha il ruolo si attivi per lasciare ‘in dote’ un piano di azione condiviso e coordinato, che metta i singoli Comuni di fronte ad un opportunità concreta di fare sinergia utilizzando idee e risorse, tipo quelle raccolte con l’imposta di soggiorno con l’obiettivo di essere visibili nei mercati e rimanere una destinazione competitiva. Se non sarà così temiamo che improvvisazione, atteggiamenti feudatari e spreco di soldi pubblici dilagheranno a causa della frammentazione. E noi non vogliamo assolutamente che questo accada ancora”.