Montepulciano si è svegliata nel 2013 sotto una lieve pioggerella che si è andata infittendo proprio in coincidenza con l’ora di inizio del tradizionale pranzo di Capodanno. Ma nemmeno la leggera precipitazione ha spento le ultime lingue di fuoco che, ad oltre 12 ore dall’accensione, ancora si levavano in Piazza Grande dall’enorme catasta di legna, ormai ridotta ad una spessa moquette di cenere fumante, che è il simbolo della festa di San Silvestro.
Mentre le condizioni meteo si sono stabilizzate, la brace che ha occhieggiato fino a sera dalla piattaforma di sabbia e blocchi di tufo che ha sostenuto il falò, ha continuato a riecheggiare l’ottima riuscita della quattordicesima edizione del veglione in piazza, forse uno dei più affollati nella storia della manifestazione.
Successo “di ritorno” delle feste all’aperto, retaggio dell’ingresso nel terzo millennio, o riaffermazione delle vacanze intelligenti nelle città d’arte? O, come hanno ipotizzato in tanti, segno di scelte più oculate che, a costosi ritrovi in dancing e balere, hanno preferito il libero accesso nell’elegante quadrilatero, con annesse consumazioni gratuite di spumante, vino e dolci?
Per Montepulciano sicuramente un mix di ingredienti; di certo le ultime ore del 2012 hanno portato via con l’anno vecchio un po’ di preoccupazioni degli operatori turistici che, superata la pausa natalizia, hanno registrato nuovi picchi di presenze negli alberghi, negli agriturismi e nei ristoranti. Fin dalla mattina del 31 dicembre un fiume di visitatori ha affollato il centro storico, ricreando un po’ l’atmosfera estiva; e anche le condizioni meteo hanno giocato a favore di questo spumeggiante Capodanno, proponendo anche nel cuore della notte temperature gradevoli, quasi miti.
D’altra parte l’area di sosta per i camper affollata ai limiti del “tutto esaurito” dimostra una marcata tendenza dei viaggiatori a rinunciare all’ospitalità nelle strutture ricettive e a consumare l’immancabile cotechino e lenticchie sulla dinette di un veicolo per il turismo itinerante piuttosto che in un più accogliente (ma inevitabilmente costoso) ristorante.
Resta il fatto che Montepulciano rimane al primo posto nelle scelte di larghe schiere di turisti, grazie anche ad una rete di eventi che richiamano costantemente l’attenzione sul territorio e che generano – talvolta con investimenti anche limitati, come quello che richiede la festa di San Silvestro – una ricaduta altamente positiva per l’intera comunità.
Così già allo scoccare della mezzanotte Piazza Grande è apparsa stracolma, quasi ai limiti della capienza, in un clima di euforia collettiva che, fortunatamente, non ha fatto registrare eccessi.
Il bollettino della Polizia Municipale, stilato nella tarda mattinata del 1 gennaio, non riporta alcun fatto particolare e il personale in servizio fino a notte inoltrata e poi dalla prima mattina non ha dovuto effettuare interventi.
Soddisfazione dunque per la Pro Loco, che ha organizzato la festa, per il Comune, che l’ha sostenuta, e per tutti i collaboratori, a partire dalla squadra che ha fornito ed allestito la straordinaria catasta di legna, formata da oltre 350 quintali di materiale distribuiti su un’altezza di sette metri di altezza che, sommando l’elevatissima temperatura prodotta dal fuoco a quella ambientale, per una volta almeno ha tenuto a distanza il pubblico invece che attrarlo intorno al falò.