Ungulati: “La Regione sani la schizofrenia normativa. E’ già il caos, siamo senza gli strumenti per fronteggiare l’emergenza”

“Nella complessa gestione degli ungulati la Regione Toscana ci ha lasciato con le ‘armi spuntate’ a sostenerne tutto il peso in termini economici, giuridico – amministrativi, sociali ed etici. Ci appelliamo al presidente Rossi perché si adoperi rapidamente per sanare la schizofrenia prodotta dai recenti interventi normativi e per scongiurare l’aggravarsi di una situazione già estremamente delicata e che non può più essere tollerata e sottaciuta”. E’ questo il grido d’allarme, lanciato dal presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini e dall’assessore all’agricoltura e caccia, Anna Maria Betti in una lunga lettera indirizzata al governatore, Enrico Rossi e al ministro alle politiche agricole e forestali, Mario Catania. “Le modifiche alla LR 20/2002, approvate lo scorso giugno – scrivono Bezzini e Betti – sono inopportune per metodo, merito e tempistica, mettendo i territori nella condizione di non potersi attenere ai precisi indirizzi gestionali impartiti, solo pochi mesi fa, dal Piano regionale agricolo forestale (Praf) e, per di più, il rischio delle relative sanzioni. Una situazione paradossale che ci preoccupa per la sostenibilità economica e sociale del sistema”.

Vanificato l’impegno di anni per una densità sostenibile degli ungulati. “Ciò che più preoccupa – continuano – è vedere vanificato l’impegno profuso con la piena condivisione e determinazione da tutti i soggetti – Provincia, Atc, agricoltori, ambientalisti, cacciatori – provocando una pericolosa battuta d’arresto nel perseguimento di una densità sostenibile degli ungulati. Venendo meno l’impianto normativo che ci ha consentito di pianificare e operare una gestione non conservativa degli ungulati, coerente con il sovrannumero e gli squilibri conseguenti, ci saranno ricadute negative sul sistema agricolo, già in sofferenza, sull’intero ecosistema e sulla sicurezza stradale. Su questo tema abbiamo avuto un incontro con il Prefetto di Siena, Renato Saccone, che ci ha assicurato massima attenzione e collaborazione”. “Senza il necessario supporto legislativo e l’indispensabile certezza delle norme anche l’esperienza gestionale senese, considerata una fra le più avanzate del Paese, non è e non sarà sufficiente a fronteggiare una battaglia che, fino ad oggi, abbiamo gestito con strumenti ordinari e straordinari”.
L’appello al presidente Rossi e al ministro Catania. “Rappresentando una posizione fortemente condivisa da tutte le componenti il Tavolo Caccia Provinciale – continuano – al presidente Enrico Rossi chiediamo di promuovere ogni iniziativa utile a sanare un impianto normativo incerto e contradditorio e a promuovere, già dal “Tavolo Ungulati” fissato per l’autunno dall’assessore regionale Gianni Salvadori, provvedimenti di più lungo respiro – anche attraverso un maggior coordinamento fra gli strumenti normativi e pianificatori dei diversi Settori, in primis Ambiente e Aree Protette – in grado di ridare certezza normativa al sistema e risposte coerenti con la gravità che il problema ha assunto in Toscana. Ci rivolgiamo, inoltre, al Ministro alle Politiche agricole e forestali, nella certezza che vorrà farsi carico della problematica esposta, anche verso gli altri Mini-steri interessati e gli Istituti competenti, primo fra tutti l’Ispra”. “Per quanto complessa e impegnativa – scrivono a conclusione della lettera Bezzini e Bezzini – consideriamo un privilegio la gestione della fauna selvatica, parte rilevante e preziosa del patrimonio dello Stato. Vorremmo, però, essere messi in grado di adempiervi nel migliore dei modi, ricomponendo le sfasature che oggi minacciano quel prezioso e delicato equilibrio fra uomo e ambiente naturale, su cui poggia l’identità e la vita del territorio e dell’intera comunità della provincia di Siena”.
PER APPROFONDIRE
Gestione degli ungulati: i numeri della provincia di Siena
Prendendo a riferimento il periodo 2008/2011, i cinghiali prelevati in media ogni anno sono stati 16.500; per i cervidi, per lo più capriolo, il prelievo è passato dai 6.099 capi del 2008 ai 10.199 del 2011; i danni da ungulati alle colture sono pressoché dimezzati – dai 457.539 € del 2008 ai 263.767 € del 2011. Al contempo, si è sostanzialmente raddoppiato l’investimento in prevenzione passiva (metodi ecologici) – dai 72.529 euro del 2008 ai 138.583 euro del 2011 – con un impegno crescente di prestazioni d’opera del volontariato venatorio, in stretta sinergia con il mondo agricolo. A questo si aggiunge un impegno straordinario di prevenzione attiva, con, nel solo 2011, 5017 interventi di contenimento ex art 37 L. R. 3/94 a protezione delle colture.
Nonostante quest’impegno, ancora più straordinario se letto alla luce di un numero di cacciatori in costante declino e con un’età media in costante aumento, le popolazioni di ungulati restano consistenti e le criticità segnalate sembrano destinate a permanere se non ad aggravarsi, come dimostra l’aumento degli incidenti stradali da fauna selvatica. Gli incidenti rilevati sono passati dai 117 del 2008 ai 252 del 2011, con un’incidenza media di quelli causati da ungulati del 95% e un aumento esponenziale di contenzioso con la Provincia di Siena – e dunque di impegno di risorse umane e finanziarie – nonché un diffuso allarme sociale.
Tra le azioni portate avanti in questi anni dalla Provincia di Siena, in materia di gestione degli ungulati e faunistico – venatoria in generale, si segnala anche l’assoluta conformità della segnaletica stradale sui 1800 km di strade gestite dalla Provincia; l’adesione della Provincia all’Osservatorio Permanente per la Sicurezza Stradale, costituito presso la locale Prefettura; l’attivazione di un Gruppo di lavoro interdisciplinare, interno alla Provincia, per un monitoraggio costante (luoghi, periodi, tipologia degli eventi) e l’individuazione dei possibili interventi, sulla base anche di studi e progetti, portati avanti dall’amministrazione o da altri enti nazionali ed europei. La Provincia di Siena, infine, è stata recentemente ammessa al Progetto dell’Unione Europea Life Biodiversity 2011 “STRADE”, insieme alla Regione Toscana ed altri enti, per la sperimentazione di sistemi innovativi, finalizzati alla limitazione degli incidenti e/o riduzione del danno per i guidatori e per la fauna.