Gli auguri per il nuovo anno non possono che essere pieni di ottimismo, di entusiasmo. Anche Barack Obama, appena rieletto, ha detto che “Il meglio deve ancora venire”, per evidenziare la voglia di reagire alla crisi economica. Ed è giusto così, per evitare di frustrare la speranza dei giovani e per ravvivare quell’ottimismo che è un motore fondamentale per alimentare il sistema economico. Le aspettative sono determinanti nelle decisioni di spesa e di investimento delle persone, senza però spingere sul consumismo irresponsabile che è alla base di molti dei nostri problemi. Sono animato da una grande volontà di provare ad invertire la triste tendenza di questi anni al peggioramento continuo delle condizioni di vita e di lavoro della gente, che colpisce soprattutto la parte più debole della società ma anche ceti medi, piccoli imprenditori, lavoratori pubblici. Il 90 per cento della società è impoverita da una crisi economica e sociale mai vista dal dopoguerra, causata dall’altro 10 per cento che poi riesce comunque a cavarsela, complice una classe politica che si è occupata soprattutto di sé stessa invece che del Paese. Nel nostro territorio ci sono molte emergenze ed altrettante che purtroppo potrebbero scoppiare nei prossimi mesi, causate da scelte sbagliate proprio qui a Siena che hanno aggravato i problemi di matrice nazionale. Il lavoro e l’impresa devono essere in testa ai nostri pensieri. Difendere il lavoro e la sua dignità. Aiutare le imprese a sopravvivere ed attrarne di nuove. La pubblica amministrazione ha grandi responsabilità, sia per le nefandezze commesse soprattutto nell’indebitarsi alla cieca scaricandone i costi sulle tasse (e quindi solo su chi le paga davvero) e per la rivoluzione che deve affrontare per rendere più vivibili e meglio funzionanti le comunità che gli sono state affidate. Ci sono riforme a costo zero che possono essere messe subito in campo rendendo più semplici le procedure amministrative, le regole urbanistiche, il contatto con gli uffici, l’ascolto del disagio. I cittadini non ne possono più di ricevere false promesse da parte di chi non governa per loro conto ma in rappresentanza di interessi ristretti, di ammettere gravissimi sbagli gestionali senza trarne le conseguenze, di vedere dilaniarsi fra loro i partiti ed i gruppi politici sulla ripartizione del potere anziché sulle divergenze sui programmi. Era possibile essere diversi? Si. A Monteriggioni (ma anche in altri luoghi in Italia) questa involuzione negativa è avvenuta ed il benessere prodotto si è riversato su tutti, dando opportunità ma anche aiutando chi era rimasto indietro, grazie ad una dimensione collettiva di governo partecipato che ha reso trasparente ed efficace l’operato del Comune. Ancora non so se mi sarà data la possibilità di partecipare alle primarie per il Sindaco di Siena, ma non verrà meno il nostro impegno ad incalzare la società senese a risollevarsi, a recuperare tutto l’orgoglio di cosa si può ancora essere difendendo allo spasimo quello che rimane del Monte dei Paschi, dell’Università, delle eccellenze produttive, del patrimonio architettonico, delle ambizioni culturali e delle potenzialità turistiche, della rete di protezione sociale e sanitaria, delle tradizioni famose universalmente. Auguri a tutti per un 2013 migliore. Ma diamoci da fare.
Bruno Valentini