«La nostra richiesta è quella di una proroga per raccogliere le firme che sono necessarie alla partecipazione, per ottenere una legittimazione dal basso. Vogliamo tempo e possibilità di far conoscere alla città le mie idee e le mie proposte: pur non condividendole accettiamo le regole, ma chiediamo alcuni giorni in più».
Con queste parole Bruno Valentini ha esordito nella conferenza stampa di questa mattina, venerdì 21 dicembre, per presentare la sua candidatura alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco di Siena. Nella serata di ieri ha infatti inviato una lettera ai rappresentanti politici dei tre partiti della coalizione per richiedere più tempo.
«Chi vincerà le primarie avrà il sostegno sincero degli altri, questa è la prima regola della competizione ed io non ho nessuna intenzione di rompere col mio partito, il Pd, mi ritengo anzi una risorsa importante per recuperare forze, elettori e credibilità che i disastri degli ultimi mesi ci hanno fatto perdere. Intendo rappresentare una congiunzione fra le idee di rinnovamento di Renzi e l’affidabilità di Bersani. La democrazia a Siena è malata, altrimenti il Comune non sarebbe commissariato e c’è un passaggio di igiene democratica da fare: le primarie ce lo consentono, come è successo a livello nazionale ed in altre realtà locali».
Durante la conferenza stampa Valentini, accompagnato da alcuni volontari che intendono costituire il comitato elettorale a suo favore non appena la candidatura potrà essere ufficializzata, ha ricordato che per queste competizioni ha rinunciato alla deroga per entrare in parlamento «mi è stato proposto di ritirarmi dalle primarie e candidarmi al parlamento nazionale, ma la mia parola con i cittadini era già spesa ed i senesi non avrebbero capito l’ennesimo voltafaccia della politica».
Valentini si è poi soffermato sui problemi della città: «Le primarie servono per rinnovare la città e ridare fiducia ai senesi. Per la prima volta ci sono problemi sindacali con un accordo separato in banca, ci sono problemi nelle cooperative sociali e cooperative di servizi, addirittura negli stipendi dei dipendenti comunali e provinciali. Senza contare la situazione dell’Università che ci tiene col fiato sospeso. Avremo davanti un periodo di enormi sacrifici che la città che non è affatto abituata a fare, che potranno essere affrontati solo se equamente distribuiti e preceduti dalla chiarezza sul perché ci troviamo in queste condizioni».
Lanciando poi i temi e le idee della sua candidatura Valentini ha ricordato che sarà necessario parlare in questioni pratiche come l’urbanistica, la mobilità, le risorse culturali e turistiche e «su ognuno di questi temi il Pd deve offrire risposte innovative, con la consapevolezza di aver commesso molti errori nel passato, ad esempio rinunciando a concorrere a finanziamenti europei perché si poteva contare sulle risorse della Fondazione, addirittura per coprire le spese correnti e quindi anche la spesa per il personale che oggi costringe ad una tassazione insopportabile. I cittadini saranno dalla nostra parte se parleremo il linguaggio della verità e della trasparenza».
Infine una risposta alle illazioni contro di lui: «Dietro di me non ci sono burattinai e non sono il cavallo di troia di nessuno. Non farò patti con chi ha fatto cadere la precedente Giunta, ma sono in grado di recuperare voti ed anche di dialogare con tutto l’arco delle forze del centrosinistra. Posso rappresentare una risorsa di libertà e di partecipazione democratica che consenta al Pd e ad i sui alleati di mantenere il governo, altrimenti si lascia il campo a formazioni raccogliticce e inaffidabili».