Dopo un anno da spettatori i selvaioli tornano protagonisti in questo 2012 e c’è da scommettere che – da tradizione di Vallepiatta – non staranno certo solo a guardare. Una nuova dirigenza alla prima esperienza in Piazza, quella capitanata da Michele Rugani, che sta lavorando al meglio per dare al popolo della Selva tante emozioni in questo 2012.
Capitano, come si sta preparando la Contrada al prossimo Palio?
“Siamo una nuova dirigenza alla prima esperienza in Piazza. Lo scorso anno, ahimè non potendo fare altro, abbiamo assistito a due carriere tuttavia ricche di spunti. Adesso è il momento in cui il cuore di tutti i selvaioli batterà forte nel rivedere uscire dall’Entrone il proprio giubbetto! All’interno del gruppo ci sono entusiasmo e desiderio di crescere, in Contrada molta curiosità nel vederci all’opera ma anche partecipazione e sostegno.”
La Primavera ha visto andare in scena diverse corse di preparazione dei cavalli in Provincia. Sempre più i cavalli che piacciono agli addetti ai lavori, lei cosa ne pensa?
“Senza dubbio, il ritorno di Monticiano nel programma di addestramento ha reso più concreta la valutazione generale. Finora abbiamo annotato che la maggior parte dei cavalli sono bellissimi, ben presentati e allenati… Piazza del Campo però è un’altra cosa. Ci auguriamo la possibilità di assistere il 29 giugno allo svolgimento di batterie impegnate e interessanti. A questo riguardo, sarebbe opportuno che i fantini più esperti riprendessero a partecipare alle prove di selezione se non altro per mostrarci le vere qualità dei cavalli presentati, ma questo credo sarà più complicato. Comunque per il momento ci sembra che tra chi ha già corso il Palio e altri, tra più giovani, ci sia abbastanza su cui scegliere”.
“Questi concetti, in uso da molto tempo nella terminologia paliesca, mi lasciano tuttora perplesso… in realtà credo esprimano ben poco. Il cavallo che fa la differenza c’è sempre. A noi della Selva piace l’idea che siano presenti i migliori… per essere scelti e per ritornare a rendere i cavalli, i veri protagonisti della Festa”.
In Provincia si sono messi in mostra anche diversi fantini. Buoni i vostri rapporti ad esempio con Mulas. Potrebbe tornare a vestire il giubbetto della Selva? C’è qualche giovane interessante che la Selva segue?
“I rapporti con Silvano sono ottimi e non potrebbe essere diversamente. Nel 2010 ha vinto un Palio antico, bello e combattuto. Adesso è chiamato a una pronta riconferma che lo affermi definitivamente in Piazza. Se gli obiettivi comuni coincideranno sarà un immenso piacere ritrovarlo nella Selva. Tra i giovani c’è sempre grande attenzione, in questa fascia, considerando anche chi ha corso un solo Palio, lo scenario è ampio e intrigante, vedremo se ci sarà l’occasione per uno di loro. Aggiungo una parola di stima anche per Alberto Ricceri, già vittorioso in Vallepiatta nel 2006 con un Palio altrettanto meraviglioso. Ma per il momento le porte della Selva non si chiudono nemmeno ad altri…”.
La sua Contrada ha vinto nel 2010 ma il Popolo di Vallepiatta si sa non è mai sazio. Proverà a riportare il Palio nella Selva a distanza di soli due anni?
“Dall’ultima vittoria è passato poco tempo, questo è vero. Nello stesso periodo però la Contrada, oltre a rinnovarsi nelle sue massime cariche dirigenziali, è stata duramente colpita dalla scomparsa di grandi contradaioli che voglio ricordare: David Radicchi, Lorenzo Guasparri, Rilly Ligabue, Fabio Rugani, Franco Frascoli, Marco Manfredi e Remo Cipriani.
Non ho difficoltà ad ammettere che il Palio della Selva è orientato nella volontà di portare, rispetto alla loro memoria per tutto ciò che hanno rappresentato e trasmesso alla nostra Contrada.
E’ altrettanto vero che i selvaioli per tradizione, ad ogni Palio si pongono eccellenti aspettative che rappresentano per il Capitano sempre un forte stimolo”.
Nel caso in cui Siena dovesse affrontare la sua Festa sotto commissariamento cosa potrebbe cambiare? E’ un’eventualità di cui avete parlato tra capitani?
“Questa domanda meriterebbe una maggiore riflessione nella quale collocare anche la posizione delle Contrade. Il commissariamento e le cause che hanno provocato questi fatti rappresentano un tema di estrema importanza che riguarda l’intera Città. Da questa situazione che presuppone estrema attenzione e grande senso di responsabilità, può nascere anche qualcosa di buono ma, tutti i senesi dovranno collaborare ricordandosi di anteporre agli interessi della propria Contrada il senso della Festa. Sarebbe, insomma, auspicabile una unità di intenti da parte di tutte le Contrade, popoli e dirigenti, tutti rispettosi dei propri ruoli nella consapevolezza del momento delicato della Città, e, soprattutto, non dimenticando mai che abbiamo la fortuna di vivere una Festa unica che tale deve restare pur nelle giuste passioni che ci contraddistinguono”:
Per concludere: sarà un Palio più povero?
“Non saprei è ancora presto per dirlo, la sensazione è che ancora non ci si senta pronti a grandi sacrifici se questi debbano diminuire le probabilità di vittoria. Mi auguro comunque che sia tenuto di conto il momento di forte crisi che tutto il Paese sta attraversando”.
Elena Casi