Le azioni intraprese hanno visto oggi (giovedì 14 luglio), una nuova accelerazione con l’inaugurazione di due dei primi interventi di micro infrastrutturazione leggera del percorso regionale – a Molino del Sasso, nel comune di Colle di Val d’Elsa, e a Strove, nel comune di Monteriggioni – e del primo ostello comunale di ospitalità povera, a Strove, tutti inseriti nel Master Plan “Via Francigena” della Regione Toscana. Il Master Plan, approvato nel 2009, interessa tutti i 400 chilometri del percorso, dal passo della Cisa a Radicofani, e individua concretamente gli interventi da realizzare – dalla segnaletica alla messa in sicurezza dei percorsi, dalla realizzazione di aree di sosta ai punti di informazione – per dare visibilità all’antico sentiero di pellegrinaggio rendendolo fruibile a piedi, in bicicletta e a cavallo.
La messa in sicurezza del percorso, una priorità. I tratti già messi in sicurezza in provincia di Siena – di cui oggi ne sono stati inaugurati simbolicamente due – hanno interessato i comuni di Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Monteriggioni e Monteroni d’Arbia. Le risorse assegnate dalla Regione Toscana a Provincia di Siena e Comuni attraverso il Master Plan Via Francigena ammontano a oltre un milione di euro per interventi di sicurezza stradale, segnaletica e infrastrutturazione leggera, a cui si vanno ad aggiungere le risorse stanziate dall’amministrazione provinciale senese – circa 180 mila euro – e dai comuni di Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Colle di Val d’Elsa, Monteriggioni, Monteroni d’Arbia, San Gimignano e Siena, interessati dagli interventi.
“La Provincia di Siena – ha detto il presidente dell’amministrazione provinciale, Simone Bezzini – ha scelto di scommettere, prima di altri territori, sulle immense potenzialità offerte da una valorizzazione culturale della via Francigena che fosse attenta e sensibile a rispettarne la profonda natura spirituale, tenendola al riparo dal rischio di banalizzazione consumistica, ma anche come occasione ulteriore di salvaguardia e promozione del nostro splendido territorio, che ne è largamente attraversato. Ne è prova il lavoro portato avanti dalla cabina di regia provinciale “via Francigena”, incaricata del coordinamento scientifico ed operativo degli interventi, che si è occupata della verifica tecnica e stereografica del tracciato ministeriale riuscendo a far approvare ben quindici varianti alla dorsale tracciata inizialmente dal MiBAC, valorizzando il nostro incredibile patrimonio di strade bianche. Un’intuizione importante, anche in termini di risparmio di risorse, che oggi ci vede sempre più vicini dal cogliere la grande scommessa che la valorizzazione della Via Francigena ci offre: far vivere in sicurezza ai pellegrini del ventunesimo secolo un’esperienza culturale e spirituale unica, immersi in uno dei paesaggi più belli al mondo, sospesi tra storia e modernità”.
“La sicurezza del tracciato – ha aggiunto il vice presidente della Provincia di Siena, Alessandro Pinciani – è stato il primo aspetto che abbiamo affrontato, individuando e catalogando tutte le criticità – dai guadi alla coincidenza con strade provinciali o regionali a traffico veicolare – per offrire ai pellegrini un percorso sicuro e senza inside. I primi due interventi, che oggi andiamo a presentare, saranno il nostro modello di riferimento per mettere in sicurezza tutto il percorso senese: non invasivi, rispettosi del paesaggio, ad impatto ambientale zero. Aspetti non meno importanti – aggiunge – sono la fruibilità del prezioso patrimonio di beni culturali, storici ed arcitettonici, quali pievi, chiese, monumenti e capolavori d’arte, che si incontrano lungo il tracciato e l’ospitalità povera, fino ad oggi lasciata all’iniziativa della Chiesa. L’obiettivo è che l’ostello comunale di Strove sia solo la prima di innumerevoli esperienze di questo tipo, convinto che la valorizzazione della via Francigena possa trasformarsi anche in un’importante opportunità economica per tutti i territori attraversati, sul modello del Cammino di Santiago. Di questi temi, e della proposta di candidatura della via maestra del pellegrinaggio medievale nella lista del patrimonio mondiale Unesco, ne parleremo a partire da questo pomeriggio nel convegno “Le vie della cultura”, alla presenza di ospiti di livello nazionale e internazionale”.
I due interventi di messa in sicurezza. Due gli interventi di messa in sicurezza inaugurati sul tratto senese della via Francigena: in località Molino del Sasso, sulla Sr 68, nel comune di Colle di Val d’Elsa, e in località Strove, sulla Sp 74, nel comune di Monteriggioni. Entrambi gli interventi, hanno previsto la realizzazione di un attraversamento pedonale nel punto di maggiore visibilità, corredato di segnaletica ad alta visibilità e luminosa, e di percorsi pedonali adiacenti alla strada provinciale. Per orientare i moderni pellegrini, segnalando i punti di accesso al tracciato per percorrerlo sia a piedi che in bicicletta o a cavallo, è stata istallata anche la segnaletica dedicata.
Ospitalità povera, inaugurato l’Ostello “La sosta di Strove”. Un ostello pensato come struttura leggera per il turismo low cost lungo la via Francigena, ma anche uno dei primi ostelli per pellegrini totalmente laico, gestito da un’amministrazione comunale. E’ “La sosta di Strove”, nel comune di Monteriggioni, struttura da dodici posti letto in camerata con una zona giorno che prevede anche un deposito bagagli, scaldavivande, frigo e lavatrice.
“Questo è un progetto innovativo – ha spiegato il sindaco di Monteriggioni, Bruno Valentini – che desta interesse in tutta Italia, perché è uno dei pochi Ostelli ”laici” lungo il tratto italiano della via Francigena. Il costo complessivo è stato di centomila euro, finanziato con risorse proprie con la speranza di intercettare fondi regionali. Nell’allestire la struttura abbiamo contattato associazioni di pellegrini e camminatori per capire quali fossero le esigenze di questa tipologia di domanda ricettiva, adeguandosi alle esperienze concrete. Non escludiamo la possibilità di instaurare collaborazioni con volontari che dedicano una parte del loro tempo a tenere aperte strutture di questo tipo, sulla falsariga dell’esperienza spagnola degli Hospitaleros. A Monteriggioni, però, non vogliamo limitarci a farci attraversare da una strada antica ma da una cultura nuova, quella del turismo lento e sostenibile, che può essere un volano per lo sviluppo di una microeconomia oggi preziosa sia per le risorse che attrae dall’estero sia perché non consuma il territorio”.
Il costo del pernottamento è dieci euro, sedici euro se si aggiunge la fornitura della biancheria ed una serie di servizi aggiuntivi come il collegamento ad Internet, la riparazione bici e i massaggi. L’ostello – che ha previsto un costo complessivo di 100 mila euro – è stato affidato in gestione, in via sperimentale, alla cooperativa che già gestisce l’emporio polifunzionale adiacente all’ostello, dove per i pellegrini sarà possibile mangiare ed acquistare generi alimentari. Il dormitorio è arredato con sei letti a castello, dispone di servizi igienici; tavoli e sedie per 12 coperti; uno scomparto armadio per persona, personal computer con collegamento ad internet, una tv e una zona cottura attrezzata.
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