Il fiuto dei cani per scovare i tumori quando non sono stati ancora diagnosticati. È una possibilità prospettata da diversi studi scientifici e che presto sarà sperimentata anche in Italia. Un addestratore italiano, Marco Sincovich, si sta formando in Inghilterra e sono stati già individuati sei cani tra i quali scegliere il “pioniere” italiano: tre Labrador, un Border Collie, un bracco tedesco e un Malinois.
È il progetto di Medical Detection Dogs Italia Onlus (Mddi Onlus), associazione senza fini di lucro che sostiene la ricerca scientifica medica sull’impiego dell’olfatto del cane per il rilevamento di malattie. Mddi punta, salvando animali abbandonati e destinati a una fine tragica o a una vita di randagismo, a formare ed educare ’cani detectivè rendendoli capaci, attraverso il loro fiuto, di rilevare le crisi legate a diverse patologie metaboliche come diabete, narcolessia, morbo di Addison.
L’animale, avvisando il proprietario-malato, potrebbe così evitare eccessive medicalizzazioni, in molti casi l’ospedalizzazione e crisi anche potenzialmente mortali. L’intero progetto nasce dall’incontro e la collaborazione di studiosi italiani con gli esperti inglesi, da tempo impegnati nelle ricerche sull’«uso diagnostico» dell’olfatto di questi animali.