I maltrattamenti ad un cane si ripercuotono anche sui padroni. Il loro patimento, dunque, dovra’ essere risarcito, quindi, se il cane viene preso a calci o malmenato, i padroni hanno diritto al risarcimento per il dolore. Dalla Cassazione arriva una sentenza che alle persone vigliacche, violente con i cani degli altri, fara’ perdere il vizio di maltrattare gli amici piu’ fedeli dei bipedi umani. Un uomo di 71 anni, e’ stato infatti condannato, innanzi alla Suprema Corte, alla multa di 300 euro e a risarcire con altri 300 euro il dolore patito dal cagnolino dei vicini che aveva preso a calci ammettendo anche di averlo fatto.
Senza successo l’imputato ha cercato di evitare la condanna ”per danneggiamento di animale altrui” sostenendo, in Cassazione, che il cane da lui ”sbattuto a terra e preso a calci” non aveva riportato alcun ”danno giuridicamente apprezzabile”, e nessun ”deterioramento”.
Ma i supremi giudici hanno fatto carta straccia di questa tesi e hanno replicato che ”la sintomatologia rilevata al momento della visita da parte del veterinario era dimostrativa di un processo patologico ancora in corso, come tale integrante malattia e quindi deterioramento”. Durante la visita, il dottore aveva riscontrato ”dolorabilita’ del cane a livello del carpo sinistro e della zona mandibolare sinistra”.
La circostanza che l’animale picchiato nonostante le botte prese dal vicino continuasse a ”gradire le sue coccole”, circostanza raccolta dalla difesa del ‘picchiatore’, non e’ stata presa in nessuna considerazione dai supremi giudici.