Cani, gatti, canarini, pesci rossi, iguane, tartarughe. Con chi restano questi animaletti quando la coppia scoppia? I numeri parlano chiaro: lo scorso anno 2.300 famiglie e coppie di fatto si sono rivolti all’Aidaa, l’associazione italiana per la difesa di animali e ambiente, per avere consulenze in merito alla gestione futura degli animali in caso di separazione e divorzio.
Le dispute riguardavano 1342 casi di cani, 540 di gatti, 222 casi relativi a più di un animale, oltre a liti su furetti, pappagalli e pesci tropicali. Un buon modo per uscire dalla questione potrebbe essere quello di stipulare un accordo prematrimoniale nel quale si indica chi debba prendersi cura dell’animale una volta separati.
In molti casi si sceglie invece l’affidamento congiunto. In questo modo l’animale non soffre la lontananza di nessuno dei due padroni che sono invece responsabili in toto quando lo hanno in custodia. Secondo i dati diffusi nel 2008 circa 4.030 coppie sono giunte ad un accordo di questo tipo.
L’Aidaa offre un servizio di consulenza legale, tramite lo sportello online sportelloanimali@libero.it, a tutti coloro che intendono sposarsi o andare a convivere e che posseggono animali in condivisione. Gia dallo scorso anno le coppie sono assistite da un legale nel redigere un contratto prematrimoniale, con valore di scrittura privata, che potrà essere usato in caso di separazione o di non rispetto dei termini dell’accordo.