Vita a Sei Zampe – Ucraina: strage di randagi in vista di Euro 2012 – Tam Tam sul web per fermare lo sterminio. Immagini shock su youtube

Continua la strage di cani e gatti randagi in Ucraina per “liberare” il Paese in vista degli Europei di calcio 2012. Ormai da mesi i randagi vengono uccisi sommariamente con veleni, bastoni e perfino fucilate, tant’è che a Kiev di cani ne sono rimasti davvero pochi. Le manifestazioni e le urla di dolore delle associazioni animaliste ucraine ed europee hanno attirato sul Paese l’attenzione della comunità internazionale, di tutti coloro non riescono a giustificare una simile strage solo per permettere qualche partita di pallone.

 

Il problema randagismo in Ucraina esiste da sempre e con esso le ingiustificate violenze a cani e gatti che vivono per la strada. Ma da quando il Paese è stato designato insieme alla Polonia come ospite dei campionati di calcio Euro 2012 che si giocheranno l’estate prossima, violenze e uccisioni hanno subito un’escalation impressionante. Su Internet impazzano le immagini e i video di cani presi a bastonate, uccisi a fucilate o agonizzanti per terra dopo essere stati avvelenati. Le associazioni parlano di almeno 10 mila vittime negli ultimi mesi, ma tenere un conto preciso di quanti animali siano caduti in Ucraina è molto difficile.

Petizione per fermare il massacro:

http://www.petizionionline.it/petizione/diecimila-cani-uccisi-in-ucraina-per-euro-2012-firma-per-fermare-il-massacro/6333

E’ un tram tram che,  ormai da qualche tempo, viaggia soprattutto in rete, ingigantito in maniera esponenziale dalla carica mediatica dei social network e che arriva dritta dritta a lambire la sensibilità di coloro i quali saranno i clienti della manifestazione estiva, gli spettatori paganti.

Si tratta della strage, o per meglio dire, dell’ecatombe di cani e gatti randagi che sia in Polonia, ma soprattutto in Ucraina sta letteralmente sterminando la popolazione locale di cani, in gran parte, e di gatti di strada locali. Secondo l’amministrazione di Kiev, e delle altre città ucraine che ospiteranno almeno una gara dell’Europeo, l’eliminazione fisica dei randagi si starebbe rendendo necessaria per ripulire i luoghi in cui si svolgeranno le partite e in cui dovrebbero alloggiare centinaia di migliaia tra addetti ai lavori e tifosi. Fino allo scorso novembre, la soppressione di cani e gatti era totalmente ammessa dalla legge del paese; solo in seguito all’indignazione internazionale suscitata da queste atrocità, si è deciso di bandire queste pratiche. Una soluzione, tuttavia, solo sulla carta, dato che lo sterminio a quanto pare continua, trasformatosi da legale a tollerato, seppur tecnicamente illegale.

Secondo la PETA, una delle tante organizzazioni internazionali per la salvaguardia dei diritti degli animali, dal 2010 solo in Ucraina sono stati trucidati con iniezioni letali, bastoni, fucilate e altri genere di nefandezze un numero compreso tra i 15.000 ed i 20.000 randagi. Come riportano alcune testimonianze, a causa della mattanza, a Kiev sarebbero rimasti pochissimi tra cani e gatti di strada. Nei casi più abominevoli, si parla di animali gettati, non importa se vivi o morti, in fosse e ricoperti dal cemento; in altri casi, di veri e propri forni crematori mobili atti a smaltire i corpi dei randagi. Fino a qualche tempo fa esisteva un sito vreditelyam.net, in italiano l’”ammazzacani”, ora chiuso, in cui venivano illustrate diverse metodologie per sopprimere i cani e gatti: dall’avvelenamento alle trappole artigianali.

Oltre alle organizzazioni a difesa dei diritti degli animali, sempre attraverso i social network sono spuntati decine di gruppi di denuncia dello scempio come “Strage di cani in Ucraina: io non seguirò gli Europei del 2012” o “No al massacro di cani in Ucraina” nati su Facebook. Tra l’altro, sempre con riferimento ad internet, su You Tube circolano, da tempo, diversi video che ritraggono alcuni esempi di questa situazione davvero agghiacciante. Anche a livello politico, sono state ratificate da parte di alcuni gruppi di europarlamentari al presidente ucraino Victor Yanokovych una serie di lettere e atti che mettono in evidenza l’indignazione degli Stati membri dell’Unione Europea nei confronti di questo vero e proprio eccidio.