Furto in negozio: che cosa fare e come raccogliere le prove

Che si tratti di un negozio di abbigliamento, di un supermercato o di una farmacia, quando si parla di taccheggio non ci sono differenze. Infatti, ogni tipo di attività è soggetta a furti, una piaga che non si attenua. Il negoziante deve quindi essere preparato sapendo che cosa deve fare e come raccogliere le prove del taccheggio da presentare alle forze dell’ordine. 

Come è definito il reato di taccheggio

La legge italiana definisce come taccheggio il furto di merce esposta all’interno di un qualsiasi esercizio commerciale. Si tratta di un furto aggravato poiché il commerciante è obbligato ad esporre la merce, a prescindere dal suo valore, che quindi si trova a portata di mano di un aspirante ladro. Quando si parla di denuncia per furto al supermercato conseguenze è utile sapere che la condotta scorretta del ladro è punita severamente proprio perché gli oggetti sono esposti alla pubblica fede. 

Rispetto ad altri tipi di furto, il taccheggio in un esercizio commerciale, a prescindere dalla sua tipologia, prevede una pena dai due ai sei anni di reclusione addizionati da una sanzione pecuniaria, cioè una multa, che può arrivare anche a €1500. 

Come denunciare il furto in negozio 

Il reato di taccheggio è definito come uno di quelli procedibili d’ufficio in quanto chiunque può sporgere denuncia, compresa una qualsiasi persona che abbia assistito all’accaduto. Le forze dell’ordine possono essere contattate da chiunque, sebbene il furto non li riguardi in prima persona. Detto ciò, solamente la polizia giudiziaria, cioè i Carabinieri o la Polizia di Stato, possono raccogliere la denuncia o arrestare il colpevole colto in flagranza di reato. In alternativa, è possibile recarsi presso il comando di Polizia più vicino per denunciare il taccheggio, anche quando non si sa chi sia il ladro. In tal caso si parla di denuncia per furto contro ignoti. 

La guardia giurata di un centro commerciale, il singolo commerciante, il personale o una persona qualsiasi non possono arrestare nessuno né tantomeno trattenerlo o eseguire perquisizioni. Vale anche quando il taccheggio è palese. Le uniche mosse possibili sono prendere tempo in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine e controllare che la merce all’interno delle buste sia stata regolarmente pagata, verificando lo scontrino fiscale. Trattenere contro la sua volontà una persona sospettata di taccheggio o anche colta in flagranza di reato potrebbe costare una denuncia per sequestro di persona. Altre reazioni come perquisire un sospetto taccheggiatore, strattonarlo o insultarlo, potrebbero portare a una denuncia per violenza privata.

Come provare il taccheggio in negozio 

Per fortuna, il commerciante può adottare numerosi sistemi per provare il danno subito. Si è dimostrato molto valido il sistema di videosorveglianza a circuito chiuso che registra l’accaduto. Oggi grazie all’intelligenza artificiale, le telecamere riescono a segnalare eventuali comportamenti sospetti. La banca dati permette al sistema di imparare quali sono le gestualità che i ladri utilizzano, mettendo in allarme il personale di sorveglianza o il commerciante stesso.

Oltre alle videoregistrazioni del furto, il reato di taccheggio secondo la legge italiana può essere provato anche dalle testimonianze di chiunque abbia assistito al furto nel supermercato.