La Costa Viola è formata dai 35 chilometri di costa che da Villa San Giovanni arrivano a Palmi, con i caratteristici ed imponenti crinali dell’Aspromonte e del Monte Poro che entrano direttamente nel mare.
Avete mai sentito parlare della Costa Viola? Temo di no: perché il nome, ispirato addirittura ad una frase con cui Platone aveva così descritto il colore che mare e terra assumono al tramonto (si dice, anche per la presenza delle particelle sulfuree provenienti dal vicino vulcano di Stromboli) non è mai stato promosso a livello turistico. Credo sia un motivo in più per andare a scoprire questa “bella sconosciuta” di Calabria, ovvero i 35 chilometri di costa che da Villa San Giovanni arrivano a Palmi, passando per Scilla e Bagnara Calabra, con i caratteristici ed imponenti crinali dell’Aspromonte e del Monte Poro che entrano direttamente nel mare.
Le suggestioni sono veramente tante. Per chi ama la spiaggia, i punti di riferimento non possono che essere il cosiddetto Scoglio dell’Ulivo, appunto un piccolo scoglio-isoletta che si trova nel Lido di Palmi, veramente a pochi metri dalla costa, e che deve il suo nome ad una piante di olivo sorprendentemente cresciuta proprio in cima alla roccia, e la striscia di sabbia della Marina Grande di Scilla.
Per chi invece si lascia incantare dai paesi sul mare, proprio Scilla – le cui origini fra storia e mitologia risalgono alla guerra di Troia – rappresenta un gioiello. Con il possente Castello Ruffo e con Chianalea, il quartiere dei pescatori, che ha sempre attirato artisti e spiriti romantici, per la sua autenticità.
E poi c’è Bagnara Calabra. E qui dominano le meravigliose storie delle sue donne, le bagnarote, cui è dedicato anche un monumento: erano loro, con le caratteristiche e gigantesche ceste piene di pesce, frutta e verdura sulla testa, che si incamminavano per i ripidi sentieri di montagna per andare a vendere i prodotti del mare e degli orti e acquistare invece i prodotti dell’entroterra. Ripercorrerne i passi significa non soltanto rendere omaggio a queste protagoniste di un’economia antica, ma sana e vitale, ma regalarsi oggi anche magnifiche e più comode emozioni e visioni sul mare e sulla montagna che sta subito a ridosso della Costa Viola.
Ci sarebbe poi da aprire tutto il capitolo della cucina dei pescatori di questa zona, che significa spalancare le porte di un vero e proprio mondo, dove il pesce spada ed il pesce bandiera (o pesce spatola, o pesce sciabola) sono gli attori principali di uno strepitoso repertorio di ricette, nient’affatto monotone o ripetitive.
Roberto Guiggiani