Gli italiani sono da sempre un popolo particolarmente dedito a tutto ciò che sia di qualità, in campo enogastronomico ma anche nel settore delle arti. Una attitudine che ci caratteristica e che con il trascorrere dei secoli è diventata il nostro marchio di fabbrica.
Non a caso il concetto di Made in Italy nasce proprio con questa accezione: indicare un qualcosa di qualità eccelsa, invidiato in tutto il mondo. E nel novero del made in Italy rientrano anche i vini di produzione nostrana.
Il legame tra italiani e vino si consolida, un qualcosa che rispetto al passato va ad abbracciare una fetta di popolazione molto più ampia senza distinzione geografica, di sesso o di età. Un approccio moderno e più ‘popolare’ rispetto al passato quando il vino era visto come un qualcosa di quasi elitario.
Il valore del comparti vini
Ed in Italia il mercato dei vini vale oggi quasi 14,5 miliardi di euro secondo i dati forniti dall’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor e con riferimento all’anno 2018, l’ultimo dl quale si hanno numeri certi.
Per trasporre il dato in un qualcosa di più concreto ,si parla di quasi 23milioni di ettolitri di vino venduti su base annua con una crescita del 2,8% rispetto all’anno precedente, il 2017. Un risultato importante che pone l’Italia al quarto posto mondiale di questa speciale classifica dopo Stati Uniti, Francia e Regno Unito.
Un mercato eterogeneo che comprende tanto un segmento standard, quindi per chi non abbia eccessive pretese; quanto un livello superiore con riferimento soprattutto ai vini rossi pregiati (il rosso resta il vino bevuto con maggiore frequenza, non legato ad episodi specifici) ed ai bianchi più noti.
Vino come fatto di cultura
Tutto questo ha direttamente a che fare con un fatto di cultura, dato che chi beve non lo fa soltanto per il piacere del palato, ma anche perché associa a questa azione tutta una serie di significati e caratteristiche peculiari del vino.
Non soltanto un approccio edonistico, ma una ricerca anche di conoscenza che porta molti italiani a cercare di approfondire la materia arrivando finanche a frequentare corsi di enologia per conoscere a fondo ciò che andranno poi a bere. Andando, anche in questo caso, a mettere in moto un meccanismo virtuoso che contribuisce alla crescita pazzesca del settore.