Il gioco lo inventò, vent’anni fa, il giornalista Gigi Garanzini. In una trasmissione notturna in tv, invitava gli ospiti attorno ad una tavola imbandita e dopo aver mangiato e parlato di calcio in maniera tradizionale, piazzava la domanda: “Meglio Roberto Baggio o questo vino merlot?”.
Lo stesso gioco mi piace applicarlo alla Puglia: meglio Castel del Monte (l’imponente, enigmatico edificio voluto dall’imperatore Federico II) o la burrata? Meglio il filetto d’asino al sale grosso (capolavoro dello chef Pietro Zito a Montegrosso) o la magnifica Cattedrale sul mare di Trani, senza alcun dubbio la più alta espressione dello stile romanico pugliese? Maglio la raffinata architettura e le mura aragonesi di Giovinazzo o l’olio extravergine di oliva Coratina, capace di mantenere il suo “pizzico” anche un anno dopo essere stato imbottigliato? Meglio il Colosso di Barletta, statua in bronzo del V secolo dopo Cristo alta oltre quattro metri, o i lampascioni?
Se, nell’immaginario del turista, trent’anni fa la Puglia era rappresentata dalle spiagge e dal mare del Gargano, ed oggi invece dal Salento e dalla Notte della Taranta (segnate in agenda: Melpignano, 27 agosto), io sono particolarmente legato e vi suggerisco invece quest’area fra Foggia e Bari, fra l’altopiano delle Murge, dove sorge anche l’omonimo Parco nazionale, ed il mare, perché terra ricca e fertile in tutti i sensi.
Se vogliamo mettere un punto di partenza, non può che essere Margherita di Savoia, con le sue enormi saline (le più grandi di Europa), lunghe ben 20 chilometri, gli stabilimenti termali che ne mettono a disposizione i principi attivi per la nostra salute e la nostra bellezza, gli stabilimenti balneari sul mare. E come punto di arrivo quel gioiello ancora tutto da scoprire che è Bitonto, con un patrimonio culturale, architettonico, religioso che è impressionante per quantità e qualità.
Un percorso da fare, soprattutto in estate, percorrendo naturalmente il litorale, alternando bagni in mare e rapide escursioni verso l’entroterra, perché Andria, Canosa di Puglia, Canne della Battaglia (sì, proprio il luogo della vittoria dei Cartaginesi di Annibale sui Romani), Ruvo e Corato non sono mai una delusione, ma anzi una continua scoperta, con una gastronomia ed una cucina che lascia il segno.
Roberto Guiggiani
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