Partiamo alle nove della mattina, il sole timido che sta per salutare l’estate, imbocchiamo la tangenziale Siena Ovest continuiamo poi sulla superstrada Firenze-Siena, a Badesse prendiamo l’uscita continuando in direzione Lornano, immediatamente giriamo a sinistra in direzione Castellina in Chianti-Lornano; attraversiamo questo ridente paesino che sembra dipinto, così equilibrato e caratteristico, perfino i fiori sui davanzali sono ordinati e composti. Attraversiamo questa località e giriamo a sinistra, attraversiamo poi la località Fonterutoli per poi girare a destra sulla strada comunale Tregole Vagliagli.
Arrivati! 
La strada sterrata ci porta dritti fino alla Fattoria Tregole, per la precisione davanti alla cappella della Fattoria. La cornice di paesaggio che ci accoglie è splendida e il sole ci scalda.
La fattoria nasce nell’anno 1000, una cantina e una casa. Successivamente è cresciuta, aggiungendo la cappella nel 1580. La storia della fattoria ci viene raccontata dalla giovane proprietaria Sophie, imprenditrice che ci ha accolto in un clima familiare e che ha fatto sì di poterci far assaporare tutti gli aspetti del territorio, ci ha accompagnato per una visita ai vigneti che si estendono per cinque ettari. Il profumo della terra ci ha accompagnato nella passeggiata, abbiamo attraversato il tempo come i filari degli anni Ottanta fino ai più vecchi, del 1942, adesso estirpati.
Come è noto settembre è il mese della vendemmia, e noi siamo stati fortunati nel vederla iniziare. Scendendo nel vigneto, davanti alle mani sapienti dei vendemmiatori che sceglievano e tagliavano l’uva con attenzione, grappolo per grappolo, alla mente ci è giunto il profumo del vino. Nello sguardo dei vendemmiatori siamo riusciti a scorgere parte di quella cura e pazienza necessarie a produrre quello che è la sintesi perfetta di questo territorio e della nostra cultura.
Una volta scelta e raccolta, l’uva di tutti i vigneti viene portata alla macchina per macinare e pigiare l’uva, togliendo i raspi dei grappoli. Dalla macchina fuoriesce un succo che profuma di fatica e di passione necessaria per portare al termine il processo di un Chianti Classico. Dalla macchina attraversando grandi tubi, il vino entra in cantina: questo è stato il buongiorno che ci ha dato la Fattoria di Tregole.
 Il giro nella cantina scavata nel tufo, è un esperienza suggestiva, camminando tra queste grandi botti di legno dove viene conservato il nettare di Bacco.
Usciti dalla cantina abbiamo visitato il resto della fattoria: la piscina che si affaccia vertiginosamente su una delle tre gole che danno il nome alla località , le romantiche camere del bed & breakfast e infine il piccolo orto della fattoria che, come raccontato da Sophie, quest’anno ha regalato abbondanza e qualità di frutta e verdura. Tutto questo è riuscito a renderci partecipi di una realtà che non è facile vedere negli anni Duemila.
Alla fine del tour, è stata la volta della degustazione, all’ombra di un grande albero di ippocastano che caratterizza la Fattoria di Tregole. I vini: Un Chianti Classico del 2009 “Le Pigole”, una Riserva 2010 e un Chianti del 2011.
I vini, meglio di qualsiasi altra cosa sono riusciti a esprimere i sapori del territorio e la passione con cui vengono curati e lavorati i vigneti, che si sposa con il clima di tranquillità e di benessere che ci ha trasmesso la fattoria, grazie a Sophie.
Al ritorno da Tregole, percorrendo la strada del Chianti, seguendo le informazioni per la Necropoli è stato affascinante fare un giro nel bosco che occupa la necropoli del Poggino. La Necropoli Etrusca è situata nel bosco nel quale è suggestivo passeggiare alla ricerca delle cinque tombe di cui quattro a camera ed una a cassone. La Necropoli del Poggino è un esempio di ritrovamenti medioevali, all’interno delle tombe sono stati recuperati materiali e suppellettili ; alcuni di questi reperti sono visitabili nell’atrio della Rocca Medioevale di Castellina in Chianti.
Questo, è facile da raggiungere seguendo le indicazioni non appena lasciata la necropoli. Per quanto riguarda il tramonto invece, è un esperienza da gustarsi per le strade del Chianti al rientro dalla Rocca Medioevale.
Vittoria Guideri
Maria Vittoria Manganelli
Video: Emilio Mariotti
Foto: Francesco Laezza