Il Natale porta con sé un’atmosfera magica, fatta di luci, profumi e rituali che si tramandano di generazione in generazione. Tra questi, la costruzione del presepe rappresenta senza dubbio uno dei momenti più intimi e creativi per le famiglie italiane. Sebbene il mercato offra oggi soluzioni in materiali sintetici o plastici, esiste un fascino intramontabile nel tornare alle origini, scegliendo di modellare la propria opera utilizzando il legno. Questo materiale, nobile e versatile, non solo conferisce alla scena della Natività un aspetto autentico, ma trasforma l’atto della costruzione in un vero e proprio esercizio di artigianato artistico.
Scegliere il legno significa abbracciare una filosofia di pazienza e dedizione. Non si tratta semplicemente di assemblare pezzi preformati, ma di dare vita a una visione, tagliando, levigando e assemblando ogni singola componente. In questa guida approfondita, esploreremo tutte le fasi necessarie per realizzare un presepe in legno che possa diventare un cimelio di famiglia, analizzando le tecniche, gli strumenti e i segreti per ottenere un risultato professionale e suggestivo.
Il calore e la durabilità del materiale naturale
Il legno possiede caratteristiche uniche che lo rendono superiore a qualsiasi surrogato industriale. La prima è sensoriale: il calore visivo che emana una struttura in legno, con le sue venature e le sue imperfezioni naturali, è inimitabile. Sotto le luci calde tipiche dell’illuminazione natalizia, il legno assorbe e riflette la luminosità in modo morbido, creando ombre avvolgenti e mai nette, contribuendo a quella sensazione di mistero e sacralità che ogni presepe dovrebbe evocare.
Inoltre, c’è il fattore della resistenza nel tempo. Un presepe realizzato in polistirolo o cartapesta rischia di degradarsi dopo poche stagioni, soffrendo l’umidità e gli urti. Una struttura in legno ben trattata, invece, è destinata a durare decenni. Diventa un oggetto vivo, che può essere restaurato, modificato o ampliato anno dopo anno, acquisendo con il tempo una patina che lo rende ancora più prezioso. La solidità strutturale permette inoltre di sostenere pesi maggiori, consentendo l’uso di statuine in terracotta o ceramica senza timore di cedimenti.
Differenza tra strutture interamente in legno e uso misto
Quando ci si approccia al progetto, bisogna decidere lo stile architettonico. Esistono presepi realizzati interamente in legno, che richiamano le baite alpine o le stalle nordiche, dove ogni parete, tetto e pavimento è costituito da listelli, travi e assi. Questo stile richiede una grande precisione negli incastri e una buona manualità nel taglio, offrendo un risultato finale molto pulito, elegante e dal sapore rustico ma ordinato.
Dall’altra parte, troviamo l’approccio dell’uso misto, spesso preferito per i presepi di ispirazione palestinese o popolare. Qui il legno funge da scheletro portante e da elemento di dettaglio (porte, finestre, travi del soffitto, staccionate), ma viene integrato con altri materiali naturali come il sughero, la corteccia o il gesso per simulare le pareti rocciose o intonacate. Questa tecnica mista permette di ottenere texture più variegate e realistiche, giocando sul contrasto tra la ruvidità della pietra simulata e la lavorazione geometrica del legno.
Pianificazione e Strumenti
La fretta è nemica del presepista. Prima di tagliare la prima asse, è fondamentale avere un piano d’azione chiaro. Questo implica visualizzare lo spazio a disposizione, decidere lo stile (storico, popolare, orientale) e, soprattutto, capire quali elementi andranno a comporre la scena.
Per avere un’idea di come procedere alla costruzione puoi visitare i siti di alcuni costruttori, come il sito dell’azienda Fontanini dove, alla pagina “Presepi Artigianali”, potrai trovare costruzioni, personaggi ed accessori per avere idee su come completare o integrare la tua creazione. Osservare opere già finite è essenziale per comprendere come i maestri artigiani risolvono problemi di spazio e composizione.
La scelta della tipologia di legno (compensato, balsa, massello)
Non tutti i legni sono uguali e la scelta corretta facilita enormemente il lavoro. Per la base e la struttura portante, il compensato di pioppo è l’ideale: economico, leggero ma resistente, e facile da tagliare anche con seghetti non professionali. Per i dettagli fini, come le tegole dei tetti, le imposte delle finestre o piccoli utensili, il legno di balsa è insostituibile. La sua morbidezza permette di inciderlo con un semplice cutter, simulando le venature o l’invecchiamento senza sforzo.
Per le travi principali della capanna, le colonne o gli elementi che devono trasmettere un senso di robustezza, si può optare per listelli di legno massello (come il tiglio o l’abete) o rametti naturali scortecciati. Questi ultimi sono perfetti per dare un tocco di verismo rurale alla stalla della Natività, evitando l’effetto troppo “squadrato” dei listelli industriali.
Strumenti essenziali per la lavorazione
Allestire un piccolo laboratorio domestico non richiede investimenti ingenti, ma alcuni attrezzi sono imprescindibili per lavorare in sicurezza e precisione. Ecco una lista di base:
- Seghetto da traforo: fondamentale per tagli curvi e di precisione.
- Taglierino o cutter: per incidere la balsa e rifinire i bordi.
- Colla vinilica a presa rapida: il legante per eccellenza del legno, che diventa trasparente una volta asciutto.
- Morsetti: necessari per tenere in posa i pezzi durante l’incollaggio.
- Carta vetrata: di diverse grane (dalla 80 alla 220) per levigare le superfici e prepararle alla colorazione.
- Trakan o Dremel: un mini-trapano utile per forare, fresare e creare texture particolari.
Il progetto iniziale e le proporzioni
Tutto parte da un bozzetto su carta. Disegnare la pianta del presepe aiuta a stabilire gli ingombri della capanna, delle case del borgo e dei percorsi. Il concetto chiave in questa fase è la proporzione. Tutto deve essere scalato in base all’altezza delle statuine che utilizzerete. Se le statue sono alte 12 cm, una porta dovrà essere alta circa 14-15 cm. Mantenere queste proporzioni è vitale per evitare l’effetto “gigante” o “lillipuziano” che rovinerebbe il realismo della scena.
Un altro trucco fondamentale è l’uso della prospettiva. Per dare profondità al presepe, le costruzioni in primo piano devono essere più grandi e dettagliate, mentre quelle sullo sfondo devono essere realizzate in scala ridotta e con dettagli meno definiti. Questo inganno ottico dilata lo spazio percepito, facendo sembrare il paesaggio molto più vasto di quanto non sia in realtà.
Fase Operativa: costruire la struttura
Con il progetto in mano e i materiali pronti, si passa alla fase costruttiva vera e propria. È il momento in cui l’odore della segatura inizia a riempire la stanza e il progetto prende forma tridimensionale.
Realizzare la base e i dislivelli
La base non deve essere necessariamente piatta. Anzi, un presepe dinamico gioca sui dislivelli. Utilizzando il compensato come base, si possono creare rialzi usando blocchi di polistirolo o scarti di legno, che verranno poi ricoperti. Creare montagne, colline o sentieri in salita permette di posizionare le statuine su diversi piani visivi, evitando che si coprano a vicenda e rendendo la scena più teatrale.
La costruzione della capanna e l’assemblaggio
La capanna è il cuore pulsante dell’opera. Si inizia tagliando le pareti laterali e quella di fondo. Se si vuole un effetto “muro di pietre”, si può incidere il legno o incollarvi sopra piccoli tasselli di sughero. L’assemblaggio delle travi del tetto richiede pazienza: usate la colla vinilica e fissate tutto con dei morsetti fino ad asciugatura completa. Il tetto può essere coperto con scandole di legno (piccoli rettangoli di balsa sovrapposti) o con fascine di legnetti. Ricordate di lasciare il fronte aperto e ben visibile per ospitare la Sacra Famiglia.
Creare le abitazioni del borgo
Attorno alla capanna, si sviluppa il borgo. Qui la lavorazione può essere più semplificata. Le case possono essere scatole di compensato su cui applicare facciate lavorate. È fondamentale curare i serramenti: porte socchiuse, finestre con piccole grate realizzate con stuzzicadenti o filo di ferro, balconi in miniatura. Questi dettagli architettonici in legno donano vita al villaggio, suggerendo la presenza di abitanti e attività quotidiane.
Dettagli e Paesaggio
Una volta completata la struttura lignea, il presepe potrebbe apparire ancora spoglio. È l’integrazione con l’ambiente naturale a completare l’opera, ammorbidendo le linee rigide delle costruzioni.
Elementi naturali e vegetazione
Per integrare le strutture in legno nel paesaggio, l’uso di muschio naturale e licheni è essenziale. Il muschio va posizionato alla base delle case, negli angoli dei tetti e tra le rocce, per simulare la vegetazione che cresce spontaneamente. Si possono creare alberi utilizzando rami veri (come quelli del timo o della vite) su cui incollare fogliame sintetico o lichene stabilizzato. La vegetazione non è solo decorativa, ma serve a nascondere le giunture e i difetti di costruzione.
Il fiume e l’integrazione dell’acqua
Un elemento che affascina sempre è l’acqua. Se la struttura in legno è ben impermeabilizzata, si può inserire un vero corso d’acqua con una piccola pompa a ricircolo. Tuttavia, lavorare con l’acqua vera comporta rischi di perdite e umidità che potrebbero danneggiare il legno nel lungo periodo. Un’alternativa eccellente è l’uso della resina epossidica bicomponente: colata nel letto del fiume precedentemente dipinto, indurisce diventando trasparente e lucida, simulando perfettamente l’acqua ferma o in movimento, senza rischi per la struttura.
Finitura
Siamo alle battute finali. La struttura è montata, il paesaggio è abbozzato. Manca il tocco dell’artista che trasforma un modello grezzo in un paesaggio realistico.
Colorazione e invecchiamento del legno
Il legno nuovo ha un colore chiaro e uniforme che raramente si adatta a un presepe antico. Per invecchiarlo, l’uso del mordente al noce è la soluzione classica. Diluito con acqua, permette di scurire il legno gradualmente, evidenziando le venature. Dopo il mordente, si può applicare la tecnica del dry brush (pennello asciutto) con colori acrilici chiari (grigio, ocra) per evidenziare gli spigoli e dare un aspetto vissuto e consumato dalle intemperie. Le parti in “muratura” possono essere trattate con un impasto di colla, acqua e gesso, poi dipinte per simulare l’intonaco scrostato.
Illuminazione e posizionamento luci
L’ultimo atto è la luce. Un buon sistema di illuminazione non deve mai abbagliare l’osservatore. Le fonti luminose vanno nascoste dietro travi, rocce o all’interno delle case. Utilizzate micro-lampade o LED a luce calda per le abitazioni e la capanna. Per simulare i fuochi dei pastori, esistono lampade tremolanti di colore arancione. La luce blu o violacea, posizionata in alto e nascosta, può simulare l’effetto notte o l’alba. Ricordate che nel presepe le ombre sono importanti quanto le luci: sono loro a dare drammaticità e profondità alla vostra creazione in legno.