Sono passati 60 anni da quel febbraio del 1956 che portò a Siena tanta neve e tanto freddo.
I racconti e le storie di quegli anni parlano di oltre 35 centimetri di neve con accumuli nelle zone sotto vento che arrivavano fino a 50 centimetri e dato che non si usava “salare” le strade come oggi per ben 20 giorni furono tutte ricoperte dal ghiaccio, le vie più impervie e ripide furono impossibili da percorrere. Nei vicoli più centrali durante il giorno il sole faceva capolino per pochissimo tempo e potete ben immaginare come sia stato tragico togliere il ghiaccio con le temperature che ogni giorno restavano sotto lo zero.
Ogni “bottegaio” ripulì per quanto possibile davanti al proprio negozio, e venne messa della segatura ai lati delle strade da ogni abitante della città.
Pochi furono invece i problemi al traffico, perchè le automobili erano veramente pochissime. Esistevano solo tre linee dei tram, ma in quei giorni rimasero tutte e tre inattive.
Contrariamente ad oggi, nessuna scuola venne chiusa e quando uscivano i ragazzi dalle faticose lezioni usavano le loro cartelle come slittini, e giù come pazzi per le vie più ripide della città.
Poi, per rincarare la dose, nel gelido pomeriggio del 22 febbraio alle 17.30 circa si udì un boato e ci fu una tremenda scossa di terremoto (magnitudo 5.03) e quella si, fece più paura del gelo.
Quella sera, in molti si ritrovarono in Piazza del mercato al freddo.
Per tutta la notte, mentre la terra continuava a tremare, per non morire assiderati furono fatti dei grandi falò , furono bruciate tutte le cataste delle cassette vuote della frutta e alcune persone portarono della legna da casa. Chi in piedi e chi seduto alla meno peggio intorno al fuoco cercava di scaldarsi e qualcuno per non pensare a quei grandi disagi intonava canti senesi.
Associazione Meteorologica Senese