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La “nostra” guerra

La guerra in Ucraina ci ha fatto conoscere un popolo che non è fatto solo di badanti, ma che in questi giorni difende con orgoglio la propria terra, un ex comico che con tenacia tenta di tenere testa al capo di un Paese tra i più potenti al mondo.

I giovani si arruolano per difendere le proprie case, chi può imbraccia un fucile per contenere l’avanzata dei russi.

Mi domando: in Italia sarebbe successo lo stesso?

Non ho questa certezza, dopo un paio di consigli dei ministri i nostri politici avrebbero trattato con Putin sull’opportunità di portare a termine la legislatura, almeno fino a settembre per non perdere i benefici acquisiti.

Tra un corteo NO WAR e alcune manifestazioni di protesta dei portuali di Trieste con scontri con la polizia, i russi sarebbero già arrivati a Roma.

I nostri giovani? Combattere? Ma no! Le mamme avrebbero protestato, poveri bambini al freddo e con il pericolo di farsi male.

L’esercito? Beh! qui ho qualche perplessità.

Abbiamo generali che popolano gli studi televisivi messi in secondo piano da conduttori che li usano solo per fare audience, capi di stato maggiore nominati per le loro amicizie politiche e non per la competenza, qualcuno non è mai andato oltre il raccordo anulare di Roma.

I nostri militari negli ultimi anni hanno fatto di tutto meno quello per cui sono pagati, addestrarsi per essere pronti in caso di bisogno.

L’esercito ha pulito le strade, trasportato monnezza, banchi a rotelle, vaccini e bare.

I militari sono diventati vigilantes nelle nostre città (operazione strade sicure) hanno vaccinato la popolazione, i poligoni sono stati tutti chiusi per un motivo o per l’altro e così i militari non sanno più dove andare a sparare, sì perché un militare deve anche sapere sparare, può non piacere, ma è così.

Proteste per l‘acquisto degli aerei, quanti F35 abbiamo pronti all’uso? Con che cosa dovremmo difenderci? Con gli aereoplanini di carta?

I comandanti diventati datori di lavoro, militari che per montare un’antenna sopra una blindo, essendo questa oltre i tre metri devono fare il corso per le altezze elevate.

Denunce contro i reparti in addestramento per aver spaventato il falco grillaio, prove di efficienza fisica non se ne fanno, sono discriminanti nei confronti di chi non le supera, imposizione di sindacati con tutte le conseguenze del caso.

Spese ridotte a poco più del 1% contro la media degli altri paesi europei del 2% e oltre.

No, non credo che ci saremmo comportati allo stesso modo degli Ucraini, però ci sarebbe stato un vantaggio, il campionato di calcio sarebbe continuato e la finale del Grande Fratello ci sarebbe stata, per il resto pazienza.

A Napoli si dice “Francia o Spagna basta che si magna”.
Giovanni Graziotti

 

Katiuscia Vaselli

Nata nel cuore di Siena, giornalista e contradaiola fervente. Ora Capo-redattorice di Siena News e Presidentessa di Dinamo Digitale.

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Katiuscia Vaselli

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