1816 – 2016: esattamente 200 anni fa l’anno senza estate

Clima: esattamente 2 secoli fa il celebre anno senza estate, a causa della terribile esplosione del vulcano Tambora in Indonesia. Riviviamo quell’eccezionale anomalia climatica.

Il clima nel 1816 è stato infatti alquanto bizzarro. Proprio all’inizio di giugno si capiva che dal punto di vista climatico qualcosa non stava andando per il verso giusto, perché erano tornate le temperature fredde come se iniziasse l’inverno. Il cielo era quasi sempre nuvoloso. La carenza di luce solare era così rilevante che gli agricoltori hanno subito ingenti perdite (documentate) in termini di raccolto e la penuria di cibo è stata riportata in Irlanda, Francia, Inghilterra e Stati Uniti.
Sarebbe passato più di un secolo prima che gli esperti si rendessero conto delle ragioni che hanno portato al particolare evento climatico: l’eruzione di un vulcano gigantesco su un’isola remota dell’Oceano Indiano, che un anno prima ha emesso nell’atmosfera una ingente quantità di polveri vulcaniche. Le polveri del Monte Tambora, hanno avvolto l’intero globo, e con la luce solare bloccata al di fuori di esso, il 1816 non ha avuto una estate “normale”.

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Oggi sappiamo che quella terribile eruzione del 10-11 aprile 1815 in realtà fu una vera e propria esplosione che cancellò 1300 metri di montagna e catapultò circa due milioni di tonnellate di detriti e particelle di zolfo negli strati più alti dell’atmosfera. Questi aerosol ridussero la radiazione solare sulla superficie terrestre, influenzando i fattori climatici a livello mondiale negli anni a seguire.

Migliaia di persone morirono a causa degli effetti diretti dell’eruzione della durata di 4 mesi, che sprigionò nubi e gas velenosi, grandi flussi piroclastici e onde di tsunami. Esattamente al tramonto dell’11 Aprile 1815 il Monte Tambora produsse la più violenta e la più mortale eruzione vulcanica dall’ultima Era Glaciale. L’emissione di ceneri fu, quantitativamente, circa 100 volte superiore a quella dell’eruzione, pur rilevante, del Mount St. Helens del 1980, e fu maggiore anche di quella della formidabile eruzione del Krakatoa del 1883.

L’evento fu scatenato da un’eruzione pliniana capace di generare una gigante colonna eruttiva di 50 chilometri di altezza. Nel 1816, il Nord America e l’Europa Nord Occidentale vissero un terribile anno senza estate. Sulla Pennsylvania e sui rilievi del New England caddero ben 15 cm nel mese di Giugno, seguiti da una prima sequenza di gelate.

In piena estate si girava con cappotto e guanti e si arrivò ad una pesante crisi alimentare. Fu un anno di carestia e i prezzi lievitarono alle stelle. Molti andarono in miseria e altri si tolsero la vita. Il pane era introvabile, l’uva andata distrutta. Pesanti i disagi in Inghilterra e Francia, mentre in Svizzera si macellava di tutto.bed5d16f-6322-4be9-86da-d98f5c3e6b5c
In Italia piogge torrenziali interessarono gran parte della nazione con fiumi esondati e clima particolarmente freddo per il periodo, con il ghiaccio che addirittura era presente localmente ancora ad agosto. Inoltre la neve che fece la sua comparsa in inverno, era di colore rossastro, a causa delle polveri dell’eruzione.
Le ceneri e i gas presenti nell’atmosfera crearono degli spettacolari effetti cromatici durante il tramonto, che ispirarono all’artista J. M.W. Turner dei magnifici dipinti che, oltre ad essere delle preziose opere d’arte, sono le sole testimonianze a nostra disposizione dei mutamenti del colore del cielo in questo periodo storico. L’eruzione del vulcano provocò dei meravigliosi tramonti aranciati nei tre anni successivi; sarebbe meraviglioso avere delle fotografie al riguardo.

Gabriele Ruffoli
Associazione Meteorologica Senese