La tradizione vuole che il 29, 30 e 31 gennaio, per i giorni della Merla, ci siano le giornate più fredde dell’anno. Si tratta ovviamente di una convinzione popolare che in realtà non ha veri e propri fondamenti scientifici, ma le cui storie sono molto curiose.
L’ ipotesi di una delle due leggende riguardano il fiume Po e si riferisce alla difficoltà di attraversarlo da una sponda all’altra e alla possibilità di farlo nel momento di massimo freddo, quando il ghiaccio consente appunto di camminarci sopra. Proprio in questi giorni secondo alcuni racconti vi fu trasportato un cannone chiamato Merla da una riva all’altra.
L’altra invece narra del perché il merlo si di colore nero e si racconta che un tempo avevano un piumaggio bianco ma al finire di gennaio, per ripararsi dal freddo intenso, una famiglia di pennuti si rifugiò dentro un comignolo in cerca di tepore. Ne riemersero solo l’1 febbraio, tutti scuriti dalla fuliggine.
Al contrario però delle storie raccontate quest’anno in questi giorni abbiamo avuto un clima primaverile con temperature riconducibili al periodo di marzo. Nelle nostre zone si sono toccati i 15 gradi mentre ad esempio in Sardegna le temperature hanno toccato i 20 gradi e sicuramente non è un dato consono per il periodo in cui siamo.
Ieri, 2 febbraio, è stato il giorno della Candelora, una ricorrenza cristiana che viene chiamata anche Festa della purificazione della Vergine Maria e della presentazione di Gesù al Tempio.
La festa è chiamata Candelora perché in quel giorno si benedicono e distribuiscono ai fedeli le candele. La tradizione, infatti, vuole che queste difendano contro calamità e tempeste.
Ci sono molti proverbi su questo giorno e tutti con frasi diverse da regione e regione, in Toscana però un antico proverbio della valdelsa, trovato scritto su un vecchio libro di contado del 1748 recita così: “Per la Candelora se piove o fa freddo dell’inverno semo fora…se c’è sole o caldicello semo sempre a mezzo inverno”.
Se diamo credito a questo proverbio, vista la giornata assolata e le temperature di ieri si potrebbe tranquillamente pensare che siamo ancora a metà della stagione invernale che dai dati non sembra affatto pervenuta.
Stando alle previsioni se pur non certe (data la distanza dall’evento) sembra proprio che intorno a metà febbraio potremmo avere uno sbuffo invernale con temperature in netto calo e neve a quote anche basse. Mentre dal 5/6 febbraio potrebbero tornare mattinate gelide con temperature anche di -5/-6 nelle vallate intorno a Siena.
Vorrei inoltre ricordare che un anno fa, il 30 gennaio 2019 a Siena e dintorni (anche nelle zone più basse) ci fu un evento nevoso che rimase al suolo fino alla mattina del 1 febbraio.
Articolo e foto Gabriele Ruffoli