La primavera è sicuramente un periodo dell’anno imprevedibile ed è considerata da sempre una stagione transitoria tra il freddo dell’inverno e il caldo estivo, in essa possono esserci periodi più freddi o molto più caldi come ad esempio in questi giorni che stiamo vivendo un vero e proprio assaggio di inizio estate, con temperature ben sopra la media del periodo. Nulla di strano, nessun record da aggiornare, nessuna anomalia, solo un po di caldo fuori stagione.
Al contrario, una delle primavere più fredde di sempre di cui si conoscono notizie fu quella che mise in ginocchio mezza toscana a metà del XVII secolo. Infatti in una memoria di Flavio Chigi Nipote del cardinale Fabio Chigi (divenuto anni dopo Papa), si legge che verso il 1750 accompagnò suo zio in una missione diplomatica in Germania. Tuttavia, lo zio, non soddisfatto di lui dopo poco tempo gli disse di tornare a casa e infatti a inizio del mese di aprile lo rispedì in Italia. A fine dello stesso mese dello stesso anno Flavio arrivò in carrozza vicino Firenze e da li in poi il tempo cambiò repentinamente, fu un altalenarsi di freddo e neve che lo costrinsero a rallentare il viaggio di ritorno.
Alloggiò per diversi giorni in prossimità della Certosa, la notte quando le temperature scendevano ben al di sotto dello zero si riparava insieme ai suoi compagni di viaggio sotto a coperte e stracci trovati qua e la e per scaldarsi un po accendevano fuochi usando di tutto e anche i loro stessi bagagli. A stento nei primi giorni di maggio si ritrovò a pochi chilometri da Sovicille (dove viveva) ma a causa di un’altra fortissima nevicata che durò per 3 giorni e 2 notti senza dare tregua non poté fare rientro a casa e sostò all’abbazia di San Salvatore a Spugna nei pressi di Colle Val d’Elsa.
Finita la bufera che imperversava sul Senese si rimise in cammino per raggiungere la sua casa ma le difficoltà furono ancora tante e il calvario continuò a causa dell’abbondante neve caduta e del freddo pungente e persistente.
Una volta giunto nella propria dimora nella zona di Ancaiano scrisse che la neve lungo la via tra Colle val d’elsa e casa sua era profonda come tutta la sua gamba. Da questo deduciamo che forse erano caduti circa 70/80 cm di neve ma la cosa particolare é che caddero a cavallo tra i mesi di aprile e maggio.
Di sicuro possiamo arrivare alla conclusione che la primavera sa essere davvero pazza ma certamente è più normale avere temperature un po più sopra la media che veder nevicare nelle nostre zone a fine aprile o addirittura i primi di maggio!
Gabriele Ruffoli
Associazione Meteorologica Senese