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La vera passione degli hacker? Le password deboli: ecco come rafforzarle

Secondo NinjaOne, il 61% delle violazioni di sicurezza nel 2024 è derivato proprio dall’uso di password deboli o compromesse. In aggiunta a quanto appena detto, vale la pena sottolineare che in Italia si è registrato un aumento del 18% negli attacchi informatici rispetto all’anno precedente, per un totale di quasi 2.000 incidenti gravi. Dati che evidenziano una realtà preoccupante: gli hacker adorano le password deboli perché offrono un accesso facile e diretto ai dati di maggiore valore.

Perché le password deboli sono un rischio per la sicurezza

Le password fragili e riciclate rappresentano una delle principali minacce alla sicurezza digitale. Purtroppo, anche nel 2025, gli utenti continuano a commettere errori marchiani, tra cui:

  • Utilizzo di password semplici o brevi come “123456” o “password”, tra le più diffuse in Italia.
  • Riutilizzo delle stesse credenziali su più account, aumentando il rischio di compromissioni a catena e devastanti effetti “domino”.
  • Nessuna modifica delle password dopo una violazione, lasciando gli account esposti ad attacchi successivi.

Esponendosi a queste vulnerabilità si porge anche il fianco ad altre offensive, risultando più fragili anche di fronte a possibili campagne di phishing. Questo dato non è irrilevante, dato che, secondo SecurityInfo, gli attacchi via email sono aumentati del 197% nel secondo semestre del 2024.

Errori da evitare nella gestione delle password

  1. Password prevedibili: evita parole semplici, sequenze numeriche o riferimenti personali facilmente reperibili online.
  2. Password brevi: una password corta è più vulnerabile agli attacchi “brute force”. Maggiore è la lunghezza, più saranno sicure.
  3. Riutilizzo delle credenziali: usare la stessa password su più account è un vero e proprio invito a nozze per gli hacker. Un punto debole di questa portata rischia di mettere a repentaglio un intero ecosistema digitale.
  4. Ritardi o mancanze negli aggiornamenti: nel caso in cui le credenziali non dovessero essere aggiornate con frequenza, il rischio di violazioni aumenterebbe. Ecco perché è sempre opportuno cambiarle almeno una volta all’anno.

Come creare password sicure e uniche

Delineati i confini del problema, ecco qualche consiglio pratico per proteggersi in modo efficace:

  • Utilizza le frasi di sicurezza: prova a creare combinazioni lunghe di parole casuali (ad esempio, “CaneBlu$AlberoVerde!2025”).
  • Mescola diversi caratteri: in ogni password dovrebbero essere sempre presenti lettere maiuscole e minuscole, numeri e simboli per aumentare la complessità e diversità delle credenziali.
  • Nessuna sequenza prevedibile: non utilizzare sequenze come “abcd” o date di nascita.
  • Aggiorna regolarmente le password: sostituisci le password ogni sei mesi o a seguito di qualsiasi notifica di violazione.

L’innovazione dei password manager

Gestire decine e decine di password uniche e complesse per ogni account è tutto fuorché semplice. Qui entra in gioco il conservatore di password, uno strumento indispensabile per chi desidera una protezione superiore. Ecco i suoi pro:

  • Generazione automatica di password sicure e complesse.
  • Archiviazione con sistemi crittografici per proteggere le credenziali da accessi non autorizzati.
  • Accesso sicuro e veloce a tutti gli account con una singola password principale (o altro metodo di autenticazione tipo PIN).
  • Protezione contro il phishing, grazie ai sistemi di compilazione automatica delle credenziali, solo su siti web autentici.

Con un conservatore di password si riduce drasticamente il rischio di attacchi informatici, facilitando al tempo stesso la gestione delle credenziali di login. Questo perché, in alcuni casi, questi tool offrono anche funzionalità di sicurezza aggiuntive come il monitoraggio degli accessi e il Dark Web Monitoring per verificare se dati sensibili, come le password, siano finiti nei forum visitati dai cyber criminali.

Protezione extra con l’autenticazione a due fattori (2FA)

Oltre a creare password solide con l’aiuto di un password manager, vale sempre la pena attivare la 2FA, una misura di sicurezza sempre più diffusa che richiede l’inserimento di un codice temporaneo o di un fattore di riconoscimento biometrico per accedere agli account.

Francesco Laezza

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Francesco Laezza

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