Il caffè non è semplicemente una bevanda, ma un rito quotidiano, un piacere irrinunciabile che affonda le sue radici in una storia millenaria e si evolve costantemente grazie all’innovazione tecnologica. Che sia gustato al volo al bancone del bar o preparato con cura nella tranquillità domestica, raggiungere l’eccellenza in tazza richiede attenzione e conoscenza.
Un viaggio millenario: breve storia del caffè
Le origini del caffè sono avvolte nel mistero e nella leggenda, ma è quasi universalmente riconosciuto che la pianta di Coffea Arabica sia originaria della regione di Kaffa in Etiopia, da cui si pensa derivi il nome stesso. La storia documentata ne colloca la prima prova come bevanda consumata nel XV secolo nello Yemen, in particolare tra i monaci sufi, che ne scoprirono le proprietà stimolanti e la usavano per rimanere svegli durante le lunghe preghiere notturne.
Da lì, grazie al fervente commercio con l’Oriente, il caffè, chiamato in arabo qahwa (che significa “bevanda stimolante/eccitante”), si diffuse rapidamente in tutto il mondo arabo, raggiungendo la Mecca, Medina e poi l’Impero Ottomano. La sua popolarità fu accelerata dal fatto che l’Islam ne consentiva l’uso in alternativa al vino, proibito dalla religione.
L’arrivo in Europa
L’arrivo in Europa avvenne nel XVII secolo, principalmente attraverso Venezia, grazie ai suoi intensi rapporti commerciali con il vicino Oriente. Inizialmente accolta con sospetto dalla Chiesa Cattolica, la bevanda divenne presto popolare, tanto che a Venezia aprì uno dei primi “caffè” pubblici già nel 1683. Questi luoghi si trasformarono ben presto da semplici punti di ristoro a veri e propri centri culturali e sociali, noti come “caffè letterari”, dove intellettuali, artisti e politici si incontravano per discutere le loro idee.
La vera svolta tecnologica per l’Italia avvenne tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, con l’invenzione e il brevetto delle prime macchine per il caffè espresso, una rivoluzione che permise di preparare la bevanda in modo rapido, ottenendo quella crema densa e consistente che è oggi il tratto distintivo dell’espresso italiano.
L’espresso a casa: la rivoluzione di cialde e capsule
Se la moka è stata per decenni la regina indiscussa delle cucine italiane, l’introduzione delle macchine monodose ha rivoluzionato il modo di bere il caffè a casa, rendendo l’espresso di qualità accessibile a tutti, con la massima praticità e velocità. Queste macchine, compatte e sempre più sofisticate, come nel caso delle macchine De’Longhi, hanno portato a un dilemma popolare: meglio le cialde o le capsule? La scelta dipende da diversi fattori, ma le differenze principali risiedono nella composizione e nella compatibilità.
La formula magica del caffè al Bar
Un barista esperto al bancone ha a disposizione strumenti professionali che lavorano con standard di precisione elevatissimi, difficili da replicare in casa:
- Macchina professionale: utilizza una macchina espresso di grandi dimensioni con un sistema di erogazione che garantisce una pressione costante di circa 9 bar e una temperatura dell’acqua stabile (tra gli 88°C e i 92°C).
- Materia prima top: spesso il caffè viene macinato al momento con un macinino professionale, un passaggio cruciale, poiché gli aromi volatili si perdono rapidamente (si stima il 65% in soli 15 minuti dopo la macinatura).
- La tecnica del barista: il barista esegue una pressatura (tamping) perfetta e una estrazione monitorata che dura in media 25 secondi, producendo una bevanda compatta, equilibrata e con una crema persistente.