Coprire le cicatrici da impianto capelli : la tricopigmentazione

Il trapianto di capelli è una delle soluzioni più richieste in assoluto per migliorare la condizione di chi abbia perso i capelli o li stia perdendo a causa dell’alopecia.

Sempre più persone sono interessate alle tecniche che si utilizzano per poter far ricrescere i capelli, affrontando così lunghi viaggi e procedure anche dolorose e faticose per poter coronare il sogno di avere di nuovo una capigliatura. 

Tuttavia alcune tecniche di trapianto dei capelli sono abbastanza invasive e possono anche lasciare delle cicatrici, che poi necessitano di essere coperte. Facciamo riferimento alla tecnica di trapianto capelli FUT o Follicular Unit Trasplant, che prevede l’asporto di una porzione del cuoio cappelluto che viene poi suddiviso in singole unità follicolari, le quali vengono reimpiantate nelle zone dove si è programmato di far crescere i capelli. 

Terminata l’escissione della losanga di pelle si forma una cicatrice sulla nuca che può essere più o meno piccola, e che si sente l’esigenza di coprire. Il tessuto cicatriziale in questione infatti può essere più o meno visibile e può anche tendere ad allargarsi nel corso del tempo: in questi casi il paziente vuole quasi sempre intervenire per ottenere la rimozione della cicatrice del trapianto capelli. Ma come si fa? La tricopigmentazione  offerta a Napoli da ABC Derma www.chianeseparrucchieri.it può essere una buona soluzione.

Come si elimina la cicatrice: tricopigmentazione o tecnica Micro FUE

Come si elimina la cicatrice da trapianto di capelli? Una tecnica molto utilizzata e che sembra dare buoni risultati per eliminare le cicatrici post intervento è quella Micro FUE. La tecnica Micro FUE interviene sulle cicatrici che si formano sulla testa. La procedura in questione richiede il nuovo espianto di una certa porzione di unità follicolari (tendenzialmente 70 per ogni centimetro quadrato che si intende coprire). 

Ovviamente l’espianto deve avvenire secondo una tecnica ad hoc che preservi la zona donatrice senza andare a sua volta a creare una cicatrice antiestetica da vedere. Dopo aver preparato la zona della cicatrice radendola, e lasciando un margine di pochi cm per lato, si inietta un anestetico locale e quindi si procede all’espianto dalla zona donatrice ed all’esecuzione dei singoli canali per l’impianto delle unità follicolari.

 I canali devono seguire la direzione naturale dei capelli del soggetto. Le unità vengono impiantate ad alta densità per ottenere un risultato il più possibile naturale e il più possibile soddisfacente. I capelli che sono stati trapiantati sulla zona cicatriziale per mezzo di questa tecnica tengono a ricrescere con lentezza, rimanendo in una fase di stallo per circa tre mesi. Trascorsi i tre mesi, comincia un processo di ricrescita ma bisogna sempre tenere conto del fatto che la crescita dei capelli sul tessuto cicatriziale è sempre più lenta rispetto alla crescita dei capelli su un tessuto sano e normale. 

Ciò nonostante, se la tecnica è stata ben eseguita i nuovi follicoli cresceranno e di conseguenza la capigliatura naturale andrà a coprire la cicatrice del primo intervento in modo assolutamente spontaneo.

Dopo 9-12 mesi circa dall’operazione di espianto dalla zona donatrice, la copertura della zona cicatriziale dovrebbe essere ormai accettabile e completa. Un’altra tecnica davvero eccellente è quella della tricopigmentazione, più economica e meno invasiva: si tratta dell’uso di un tatuaggio con pigmenti ad hoc che simula la presenza dei capelli nelle zone dove si è formato il tessuto cicatriziale. La tricopigmentazione è la soluzione perfetta per chi voglia una risposta rapida ed efficace, economica e sicura per coprire le cicatrici da trapianto capelli.