Moda & Modi

Rooibos: le origini e la storia di questa pianta innovativa 

Il Rooibos (letteralmente, ‘cespuglio rosso’ in lingua afrikaans) è una pianta arbustiva originaria del Sud Africa; dalle sue foglie, essiccate e infuse, si ricava una bevanda spesso indicata come “tè rosso africano”. In realtà, è piuttosto diversa dal comune tè, sia per il gusto sia per il contenuto di principi attivi. In questo articolo approfondiamo la storia di questa particolare pianta e i suoi utilizzi più recenti.

Le origini del Rooibos

Dal punto di vista botanico, il Rooibos (Aspalathus linearis) è una pianta endemica il cui habitat naturale è limitato alla parte occidentale della Provincia del Capo, oltre ad alcune aree attorno a Citrusdal e Clanwilliam.

Uno studio* pubblicato nel 2019 sottolinea come “circa l’utilizzo storico del Rooibos come tè vi siano ancora delle incertezze. Si sa che tra il 1660 e il 1663, un certo numero di missioni olandesi all’interno dell’habitat del Rooibos (l’area di Cederberg, a nord di Città del Capo) documentò le proprie interazioni con le popolazioni indigene Khoi. Il consumo di tè di Rooibos o tè tradizionale non è mai menzionato nei loro diari. I primi coloni cominciarono a coltivare l’area agli inizi del 18° secolo e introdussero il tabacco, il brandy, il caffè e il tè nero presso i Khoi. 

Durante questo periodo, inoltre, molti schiavi fuggitivi cercarono rifugio nelle montagne di quest’area. I contadini olandesi iniziarono ad utilizzare il Rooibos come sostituto del tè nero. Ad ogni modo, non è chiaro se i Khoi consumassero storicamente il tè come bevanda o se siano stati influenzati dai coloni olandesi. Potrebbe darsi che i San (noti anche come Boscimani), presenti nell’area per secoli prima dell’arrivo dei Khoi, abbiano erudito questi ultimi circa l’uso del Rooibos, dal momento che avevano un’estesa conoscenza delle piante”.

Fino agli inizi del Novecento, il Rooibos non varca i confini sudafricani. Nel 1903, una famiglia di mercanti specializzati nel commercio di tè nero in Europa Orientale (i Ginsberg), si stabilisce nella Provincia del Capo e avvia una propria attività. Ben presto si interessa al Rooibos, dopo averlo ricevuto in offerta dagli abitanti di Clanwilliam. I Ginsberg utilizzarono le proprie conoscenze per insegnare agli indigeni come migliorare la raccolta e la lavorazione del tè, che iniziarono a comprare e vendere nel loro negozio. 

Il tè di Rooibos, spiega lo studio di cui sopra, “venne presentato per la prima volta in Europa ad una esibizione di prodotti del Sudafrica a Londra nel 1907. Nonostante ciò, ci vorranno altri settant’anni affinché raggiunga i mercati internazionali su larga scala”. 

In origine, venivano commercializzate le foglie di Rooibos raccolte dalle piante selvatiche; i primi a cimentarsi nella produzione industriale furono Benjamin Ginsberg, Pieter Lafras Nortier, un medico, e Olof Bergh, un coltivatore locale. Durante gli anni Venti del Novecento, si impegnarono nella raccolta e nella selezione dei semi, in particolare due varietà note come la ‘Nortier’ e la ‘Tè rosso’. Nel 1930, dopo aver messo a punto una tecnica per migliorare la qualità dei semi, Nortier entrò in affari con William Travers De Burgh Riordan; crearono una nuova azienda, in cui misero a dimora diverse piantagioni, dando vita all’industria del Rooibos. Più o meno nello stesso periodo, un altro colono (Dirk Slabbert) cominciò a produrre la pianta, per poi commercializzare le foglie tramite il proprio brand (Khoisan).

I nuovi utilizzi del Rooibos

Le foglie di Rooibos oggi sono largamente consumate per preparare infusi e bevande; in aggiunta, di recente, vengono impiegate sempre più spesso anche come alternativa alle foglie ditabacco. Alcuni brand che commercializzano dispositivi elettronici per fumatori adulti come, ad esempio, glo™, hanno messo a punto delle miscele di foglie di Rooibos, a cui vengono aggiunti di nicotina e aromi, da utilizzare al posto di quelle a base di tabacco essiccate. La miscela va poi inserita nel dispositivo per essere riscaldata – senza combustione – così da sprigionare un vapore contenente nicotina.

*https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0889157518307798?via%3Dihub

Powered by glo™

18+ Only. Prodotto destinato esclusivamente a consumatori adulti. Questo prodotto non è privo di rischi e contiene nicotina, una sostanza che crea dipendenza.

Francesco Laezza

Share
Published by
Francesco Laezza

Recent Posts

Beko, istituzioni e sindacati uniti. Fabiani: “Ora tavolo nazionale, azienda dichiari sue intenzioni”

Preoccupazione, attenzione e fronte compatto fra istituzioni toscane e organizzazioni sindacali sul futuro dello stabilimento…

1 ora ago

Il mistero della lettera del rettore dell’università di Siena: “Informati di un caso di violenza sessuale”. Ma non risulta alcuna denuncia

"In questi giorni siamo stati informati di un grave episodio di violenza sessuale che è…

2 ore ago

Viabilità e sicurezza, dal Comune via a interventi per oltre un milione in tutta la città

Migliorare la sicurezza e la qualità urbana. È questo uno degli obiettivi della giunta comunale…

2 ore ago

Un altro weekend dedicato agli amanti del ciclismo, al via la Gravel Castello di Monteriggioni 2024 con nuovi percorsi

Ottobre è il periodo d’oro della bicicletta e proprio in questo weekend, gli amanti del…

3 ore ago

Il sindaco Fabio a New York per l’anteprima di “Siena: the rise of painting, 1300-1350”: “Ecco come il mondo percepisce la nostra città”

"Questa è una testimonianza della percezione che nel mondo, soprattutto ad altissimo livello culturale, si…

3 ore ago

Medio Oriente, rimandato a data da destinarsi il pellegrinaggio in Terra Santa dei vescovi toscani

È stato rimandato a data da destinarsi il pellegrinaggio dei vescovi toscani in Terra Santa…

3 ore ago