Fino a non molto tempo fa i sex toys erano avvolti da un misterioso velo di omertà, in pieno stile proibizionista. In altre parole, erano considerati dei veri e propri tabù.
Oggi, gli stessi oggetti del piacere, sono considerati un fenomeno in crescita, ormai sdoganati e sempre diffusi e “goduti” anche in Italia. Un recente sondaggio ha sottolineato che il 67% delle donne italiane ha avuto modo di fare i conti con i giocattoli del sesso. Molte per curiosità, altre perché incitate dal partner, alcune vorrebbero ma non l’hanno mai fatto, altre invece li usano regolarmente in solitudine e altre ancora in compagnia…ad ogni modo, sono in molte a sapere di che cosa stiamo parlando. Il merito di questo incremento nell’utilizzo e il successivo apprezzamento sembrerebbe avere un’origine multifattoriale, tra cui la grande diffusione degli acquisti in internet, che consente di bypassare l’imbarazzo provato da molti nel varcare la soglia di un sexy shop, afferrare un fallo di plastica e confrontarsi con il commesso o la commessa di turno riguardo alle caratteristiche tecniche dell’oggetto, con la stessa naturalezza di quando andiamo a provarci un paio di scarpe. Non solo internet però! Alcuni grandi magazzini da tempo stanno vendendo giochi erotici, come ad esempio i dadi e le carte dell’amore, oltre che alle simpatiche paperelle vibranti. Esiste una definizione di sex toys? Un giocattolo sessuale (in lingua inglese sex toy o adult toy o marital aid nella sua accezione più ampia) è, in altre parole, un oggetto destinato all’uso durante le pratiche sessuali per intensificare il piacere erotico e favorire una sessualità più aperta e giocosa.
Sono comunemente considerati sex toys: i vibratori, i dildo, gli anal toy, le palline vaginali (geisha balls), i cockring (anelli per il pene), i masturbatori maschili e i massaggiatori prostatici. Alla sfera dell’intrattenimento sessuale appartengono anche gli accessori dedicati all’arte del burlesque e alle pratiche bondage, fetish e, più in generale, BDSM (frustini, bende, manette, nastri e paddle per lo spanking) e i prodotti legati al relax e alla cura del corpo (creme e gel eccitanti, oli e candele da massaggio). Tra questi, i giochi più originali sono rappresentati dai vibratori con mp3 incorporati, che danno piacere a ritmo di musica, le già citate palline cinesi (o geisha balls, un antico strumento per l’autoerotismo femminile costituito da due sfere collegate tra di loro con un filo che si introducono nella vagina) da “indossare” anche per tutta la giornata e il VibraExciter, un accessorio per il cellulare dotato di un’appendice vibrante, che può essere attivata dalla persona che vi chiama. VibraExciter serve “per inviare e ricevere piacere” e come suggeriscono gli stessi promotori dell’iniziativa, “Rispondere a una telefonata, come anche inviare o ricevere un Sms, non è mai stato così divertente”. Possiamo dire che questi giochi erotici siano uno dei frutti di una rinnovata e più aperta sessualità? In realtà no. Sono molte le raffigurazioni di antichi vasi greci che mostrano donne impegnate in attività autoerotiche per mezzo di un dildo (giocattolo sessuale, spesso a forma di pene). Anche gli antichi romani si avvalsero di questo tipo di oggetti erotici utilizzando per la loro costruzione vari materiali come il cuoio, l’osso e il legno. Alcuni sondaggi indicano che le donne mediterranee utilizzano generalmente i tex toys mentre sono in compagnia, mentre nella cultura anglosassone sembrerebbe che il loro utilizzo sia principalmente riservato durante gli amplessi solitari. Inoltre, è bene sottolineare che se fino a un po’ di tempo fa questi giochi erano considerati al confine con la perversione sessuale, oggi sono talvolta suggeriti per stimolare la comunicazione tra i partner e in alcuni casi vengono addirittura suggeriti durante una terapia sessuale. Da notare che alcuni di questi oggetti sono riconosciuti come presidi medici dalla statunitense Food and Drug Administration.
Non dobbiamo inoltre mai dimenticare che la dimensione ludica della sessualità riveste un ruolo di primaria importanza all’interno della relazione di coppia e nell’espressione della sessualità stessa, sia nell’uomo che nella donna. Come ogni gioco però, anche in questo caso, è bene conoscerlo e sapere le sue regole. Sfogliando un noto quotidiano nazionale mi cade l’occhio su una particolare notizia: “Grave in ospedale per matita nel retto”. Di che cosa stiamo parlando? Di un gioco erotico finito male. Questi, generalmente, finiscono male a causa dell’utilizzo improprio di corpi impropri. Oggetti che, utilizzati con le migliori intenzioni, nel tentativo cioè di trarre piacere dal rapporto, producono gli effetti peggiori, portando il malcapitato dal paradiso all’inferno in un attimo. La fantasia umana non ha limiti. Ahimè, le cronache e la letteratura suggeriscono che tra questi oggetti impropri utilizzati in modo improprio è possibile trovare casi che coinvolgono cacciaviti, palle da biliardo, scopettoni per la toilette, generi alimentari, bicchieri ecc… Tutti questi oggetti, utilizzati all’interno di un gioco erotico, possono causare gravi lesioni e la loro stessa rimozione e successiva cura delle lesioni riportate dai pazienti, possono richiedere anche parecchi giorni di ricovero ospedaliero. Suggerisco pertanto di evitare categoricamente il così detto “fai da te”: mai come in questi casi potreste pentirvene. Molto meglio ricorrere a “giochi” di alta qualità, corredati da certificazione europea in termini di sicurezza personale. Quindi, in altre parole, divertiamoci, giochiamo pure…ma con i giochi giusti, usati nel modo giusto!
Dott. Jacopo Grisolaghi
Psicologo, Psicoterapeuta e Sessuologo Dottore di Ricerca in Psicologia
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