Il mondo dell’industria sta attraversando una trasformazione molto rapida, dovuta per lo più alla spinta verso l’automazione e verso la digitalizzazione. Questo processo, ormai, non riguarda più solo le grandi multinazionali, ma coinvolge anche le PMI, i fornitori di componentistica e tutti gli attori delle filiere produttive. Al centro di questa rivoluzione c’è la connettività industriale Edge, ovvero la possibilità di elaborare, trasmettere e utilizzare dati in tempo reale direttamente sul campo, senza passaggi intermedi verso il cloud.
Questa architettura, sempre più adottata in ambito Industry 4.0 e 5.0, si basa su una combinazione di dispositivi intelligenti, protocolli evoluti e standard di rete aggiornati, che devono garantire interoperabilità, sicurezza e tempi di latenza ridotti. Ecco perché, negli ultimi anni, è cresciuta l’attenzione verso soluzioni integrate capaci di gestire l’intero ecosistema, come quelle proposte da Jampel, che fornisce tecnologie per infrastrutture di rete industriale in linea con le normative e gli standard più recenti.
In passato i sistemi IT (Information Technology) e OT (Operational Technology) viaggiavano su binari separati. Al giorno d’oggi, invece, le reti industriali devono dialogare in tempo reale con i sistemi informativi aziendali, abilitando un flusso continuo tra fabbrica e direzione. Per far ciò sono necessari standard comuni, protocolli compatibili e dispositivi capaci di operare in ambienti “ostili”.
Di conseguenza, sono emersi sempre nuovi riferimenti normativi e tecnici. Il protocollo TSN (Time Sensitive Networking), ad esempio, consente di gestire il traffico di rete garantendo bassa latenza e determinismo nelle comunicazioni industriali. Altri standard, tipo l’OPC UA sono diventati gli unici ammessi per l’interoperabilità dei dispositivi edge-to-cloud.
Anche l’IEC 62443, lo standard di riferimento sulla cybersecurity industriale è divenuto, via via, sempre più centrale. La ragione è dovuta all’aumento dei dispositivi connessi, per i quali è cresciuta anche la “superficie” esposta agli attacchi. Ne consegue che le soluzioni di rete odierne devono rispettare criteri di protezione a più livelli anticipando i rischi.
La logica tradizionale delle reti centralizzate sta lasciando il passo a sistemi distribuiti e intelligenti. In essi l’elaborazione avviene il più vicino possibile alla fonte del dato e, in ambito industriale, questo si traduce in edge gateway, convertitori, switch, ossia dispositivi intelligenti, capaci di analizzare i segnali e prendere decisioni in tempo reale.
L’integrazione tra edge computing e automazione industriale ha dato vita a un ulteriore vantaggio, cioè la capacità di reazione immediata a eventi o variazioni nei processi produttivi.
Ma perché questo funzioni, serve una rete affidabile, flessibile, e soprattutto conforme agli standard di sicurezza e performance. Le soluzioni più avanzate attualmente disponibili supportano qualunque scenario, anche quello più complesso, grazie a un’infrastruttura modulare e scalabile, capace di adattarsi a qualunque ambiente.
La trasformazione digitale dell’industria punta dritta verso connettività immediata, sicura e intelligente, quindi non può più basarsi su architetture obsolete o centralizzate.
Adottando standard aperti, quindi, è possibile avviare la convergenza tra IT e OT in modo graduale, ragionato e sostenibile per il business.
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