Conoscere più lingue aiuta a contrastare l’Alzheimer, ecco i consigli per chi vuole imparare da solo

Saper parlare più lingue diverse oltre alla propria è un’abilità sempre più richiesta nel mondo del lavoro, ed esserne in possesso dà di conseguenza molte più possibilità dal punto di vista professionale. Questo però non è l’unico vantaggio: con l’avanzare dell’età si può andare incontro a varie malattie neurodegenerative e una delle più diffuse è l’Alzheimer, e tra i modi utili per prevenire o quantomeno ritardare la malattia troviamo proprio l’apprendimento di una lingua diversa dalla propria.

Per quali altri motivi è utile conoscere una o più lingue straniere e in che modo è possibile farlo da soli?

Parlare una lingua diversa fa bene al nostro cervello

Secondo i risultati di un recente studio condotto nel nostro Paese, nelle persone bilingui l’insorgenza dell’Alzheimer risulta essere posticipata di 4-5 anni rispetto alle persone che parlano una sola lingua. Ciò accade perché gli individui che conoscono più lingue stimolano e mettono in funzione ripetutamente un maggior numero di aree cerebrali, in particolar modo la corteccia prefrontale, riuscendo dunque a svolgere ragionamenti complessi anche in età avanzata.

E non è tutto, perché, oltre a contrastare il temuto morbo di Alzheimer, la conoscenza di più lingue comporta dei vantaggi anche a livello mnemonico, oltre che dal punto di vista sociale, in quanto consente l’ampliamento dei propri orizzonti culturali e personali.

Come imparare una lingua da autodidatta?

Imparare una nuova lingua non è un processo facile e rapido come molti promettono: per arrivare a dei risultati soddisfacenti c’è bisogno di tempo e soprattutto di grande motivazione, per non cedere alle prime difficoltà. Per semplificare il tutto, però, ci sono alcuni metodi che si dimostrano utili ed efficaci: parliamo ad esempio dei film o dei libri da leggere in lingua originale, cominciando con l’ausilio dei sottotitoli o di un vocabolario online, che diventeranno sempre meno necessari. Questi due metodi di apprendimento consentono infatti di immergersi subito nel lessico quotidiano della lingua d’interesse, quasi come ci si trasferisse in un nuovo Paese da un giorno all’altro.

Anche le applicazioni per dispositivi come tablet e smartphone sono molto consigliate, a patto che siano strutturate come un vero e proprio corso; se si vuole imparare lo spagnolo, per esempio, basterà scaricare un’app come Babbel e cominciare il percorso di apprendimento partendo dal proprio livello attuale. Così facendo sarà possibile entrare in possesso di strutture grammaticali che l’apprendimento “passivo” offre purtroppo solo in parte.

A che età si dovrebbe imparare una nuova lingua?

Il periodo migliore per imparare una nuova lingua è sicuramente quello che va dall’infanzia all’adolescenza, in quanto è quello durante il quale il nostro cervello risulta più ricettivo e “flessibile”, dunque più predisposto all’apprendimento. Col passare del tempo la capacità di fare proprie le regole grammaticali e strutturali di una lingua straniera diventa sempre minore: già dopo i 17-18 anni le capacità di apprendimento cominciano a diminuire, ma ciò naturalmente non significa che è impossibile cimentarsi in una nuova lingua anche più tardi.

Anche da adulti, infatti, è assolutamente possibile (e consigliato!) imparare una lingua straniera, e per farlo, come abbiamo visto poco prima, non è indispensabile frequentare fisicamente delle scuole apposite.

I consigli utili per chi impara da solo

Imparare una nuova lingua in completa autonomia richiede molta determinazione e pazienza: non è raro infatti avere la tentazione di lasciar perdere tutto dopo le prime settimane, se non si notano particolari progressi. È assolutamente normale fare errori ed è quindi necessario non demordere nonostante le difficoltà, che all’inizio potrebbero sembrare insormontabili.

Attenzione, però, perché allo stesso tempo non si dovrebbe mai essere troppo “morbidi” con sé stessi: in questo senso può essere utile fissare un orario preciso nel quale dedicarsi esclusivamente all’apprendimento della lingua di interesse, per non trascurare il percorso intrapreso e continuare ad alimentare lo stimolo mentale indispensabile per continuare a imparare.