L’era degli smartphone è ormai giunta al tramonto?
Forse è troppo presto per parlare di crisi del settore delle tecnologie “mobile”, eppure i dati relativi all’andamento di questo mercato dimostrano chiaramente che il grande boom registrato all’inizio di questo decennio sta lentamente riducendosi, così come le previsioni per il fatturato dei grandi protagonisti di questo settore.
Smartphone e tablet rappresentano sicuramente la più importante rivoluzione degli ultimi anni: nel giro di pochissimo tempo, questi dispositivi sono entrati a far parte della vita di persone di ogni età ed estrazione sociale, creando nuovi modi di comunicare, informarsi, fruire di servizi e, addirittura, effettuare acquisti.
Oggi nessuno saprebbe rinunciare alle infinite possibilità offerte da questi device e alla possibilità di avere sempre a portata di mano qualunque tipo di informazione, con pochi semplici tap su un schermo touch.
Nel corso degli ultimi anni, la domanda di smartphone e tablet è stata talmente elevata da dare vita ad attività commerciali del tutto inedite, come i centri di assistenza e di riparazione di questi device o le realtà che si occupano del reselling di questi strumenti. Questa seconda tipologia di impresa rappresenta ancora oggi una scelta molto conveniente, specie se si ha l’accortezza di appoggiarsi ad un’azienda di grandi dimensioni e comprovata affidabilità per quanto riguarda la gestione delle forniture. Per approfondire il funzionamento e i vantaggi dell’attività di reseller, si possono seguire le indicazioni di questo portale per diventare rivenditori Samsung, che spiegano come impostare il lavoro e lanciarsi in un mercato che, nonostante la contrazione delle vendite, continua a distribuire oltre 1,5 miliardi di dispositivi all’anno in tutto il mondo e generare introiti da record.
La diminuzione della velocità con cui il settore dei device mobile si espande è in gran parte dovuta alla saturazione del mercato: nei paesi occidentali e in quelli più sviluppati del sud-est asiatico, il tasso di penetrazione di smartphone e tablet ha raggiunto quote che superano il 90%, causando un’inevitabile diminuzione della domanda.
Le stime elaborate dalla società di analisi economiche e statistiche Gartner indicano per il 2016 una crescita del settore pari al 7%, contro quella del 73% che si registrava nel 2010. Per la prima volta da quando nel 2007 Apple introdusse il precursore di tutti gli smartphone, ovvero il primo modello di iPhone, questo tasso, per quanto positivo, risulta essere ad una sola cifra.
La situazione è ben peggiore se si prendono in considerazione i soli tablet: i comodi device touch caratterizzati dallo schermo di grandi dimensioni e da funzioni simili a quelle di un computer portatile, nel primo trimestre 2016, hanno registrato un calo del 10% delle vendite, segnando la quinta contrazione consecutiva della domanda, su base trimestrale.
Le previsioni di vendita al ribasso sono anche dovute alla minore tendenza dei consumatori, rispetto al passato, a rinnovare il proprio smartphone molto di frequente.
Oggi, mediamente, ciascun device viene utilizzato per circa 2 anni e mezzo, in virtù della sempre maggiore qualità e affidabilità di questi strumenti.
L’unico mercato internazionale per il quale è previsto un forte incremento delle vendite nei prossimi anni è rappresentato dall’India, paese densamente popolato e caratterizzato da una povertà diffusa, che però negli ultimi anni si è adoperato per aumentare la diffusione delle connessioni di rete e, di conseguenza, della possibilità di accedere al web.
Grazie all’introduzione di dispositivi low cost in grado di garantire comunque buone prestazioni, per il 2016 è previsto un incremento del 29,5% delle vendite di smartphone nel paese.
A livello mondiale, le previsioni messe a punto da Gartner sembrano indicare che il prodotto di punta per il biennio 2017-2018 sarà rappresentato dai cosiddetti dispositivi “detachable”, in sostanza degli ibridi tra laptop e tablet, caratterizzati da schermo touch e tastiera rimovibile.
A dare nuovo impulso al settore saranno soprattutto le innovative tecnologie “wearable”, ovvero indossabili, come i sempre più diffusi smartwatch.
Inoltre, le tante proposte dell’Internet of Things (spesso indicato come con l’acronimo IoT) saranno fonte di una nuova grande rivoluzione degli stili di vita, estendendo la possibilità di connettersi alla rete e di essere controllati da remoto a tanti oggetti e strumenti utilizzati quotidianamente e ottimizzando tutte le attività svolte durante la giornata.