In Toscana le zone a rischio per i terremoti sono: Mugello, Garfagnana, Chianti e Val d’Arbia.
Purtroppo dobbiamo farcene una ragione, l’Italia è una zona a rischio sismico da sempre, soprattutto nelle zone Appenniniche e nel cuore del Friuli. Anche la Toscana ha le sue faglie attive: Mugello, Garfagnana, Chianti e Val d’Arbia.
Qui sotto è riportata una lista dei terremoti più devastanti avvenuti dal 1900 ad oggi:
Il 28 dicembre 1908 un tremendo terremoto di magnitudo 7,2 rade al suolo Reggio Calabria, Messina e tutti i villaggi nell’aree circostanti, causando quasi 100.000 morti. Purtroppo Si tratta della più grave sciagura naturale in avvenuta in Italia per numero di vittime e per intensità sismica.
Il 13 gennaio 1915 un terremoto di magnitudo 6,8 distrugge la città di Avezzano e tutta la zona della Marsica. I morti sono circa 30.000.
Il 26 aprile 1917 sia l’Umbria che la Toscana sono colpite da un sisma di magnitudo 5,8. Distrutte Monterchi, Citerna e Sansepolcro. Danni a tutti i centri urbani dell’alta valle del Tevere. Tra i 30 ed i 40 morti.
Il 7 settembre 1920 un terremoto di magnitudo 6,5 nella zona della Garfagnana e Lunigiana, in Toscana, con epicentro a Fivizzano. Si contano 300 morti.
Il 23 luglio 1930 un tremendo terremoto di magnitudo 6,7 in Irpinia, in Campania: 1.425 morti.
Il 15 gennaio 1968 nella Valle del Belice, in Sicilia, vengono rasi al suolo da un sisma di magnitudo 6,1 Gibellina, Poggioreale, Salaparuta in provincia di Trapani, e Montevago in provincia di Agrigento. Le vittime accertate sono 231.
Il 6 febbraio 1971 nel Lazio la città di Tuscania viene praticamente distrutta da un terremoto di magnitudo 4,5. I morti sono 31.
Il 6 maggio 1976 alle ore 21,00 un terremoto di magnitudo 6,1 nel Friuli provoca 1.000 vittime. La zona più devastata è quella a nord di Udine. Ulteriori scosse l’11 e 15 settembre. Il sisma viene avvertito fino nel sud della Germania.
19 settembre 1979 un terremoto di magnitudo 5,9 colpisce la Valnerina, provocando gravi danni a Norcia, Cascia e le aree limitrofe, tra Umbria e Marche. Danni a Rieti ma anche a Roma, dove subiscono lesioni il Colosseo, l’Arco di Costantino e la colonna Antonina. Cinque i morti.
Il 23 novembre 1980 alle 19,38 l’Irpinia viene sconvolta per 90 lunghissimi secondi da un sisma di magnitudo 6,5. Colpita un’area di 17 mila km quadrati tra Campania e Basilicata. I morti in totale sono 2.914.
Il 7 e 11 maggio 1984 un terremoto di magnitudo 5,2 in Molise, Lazio e Campania, con epicentro a San Donato Val di Comino. 7 i morti.
Il 13 dicembre 1990 sisma di magnitudo 5,1 a Santa Lucia nella Sicilia sud-orientale. Gravi danni ad Augusta e Carlentini e nella Val di Noto. 16 le vittime.
Il 26 settembre 1997 un terremoto di magnitudo 5,6, seguito da altre forti scosse nei giorni successivi colpisce di nuovo l’Umbria e le Marche: danneggiate Assisi, Colfiorito, Verchiano, Foligno, Sellano, Nocera Umbra, Camerino. 11 i morti.
Il 31 ottobre-2 novembre 2002. Terremoto di magnitudo 5,4 in Molise e Puglia. A San Giuliano di Puglia crollata una scuola dove muoiono 27 bambini. In tutto i morti sono 30.
Il 6 aprile 2009: Alle 3,32 L’Aquila e le zone circostanti sono colpite da un sisma di magnitudo 6,3. La scossa principale è seguita da decine di repliche di assestamento. 309 morti e 23 mila edifici distrutti.
Il 20 maggio 2012 alle ore 4.04 un sisma di magnitudo 5,9 colpisce per venti secondi le province di Modena e Ferrara, provocando la morte di sette persone. La scossa viene avvertita in tutto il Nord e parte del Centro Italia. Il sisma, che era stato preceduto da due forti scosse nel gennaio precedente, si ripete il 29 maggio con una magnitudo 5,8 e il 3 giugno con una nuova forte scossa di 5,1. In tutto sono sette i terremoti con magnitudo superiore a 5 e provocano complessivamente 27 morti e danni ingenti in tutta l’area.
Il 24 Agosto 2016 alle ore 3:36 un devastante terremoto di magnitudo 6.0 colpisce Umbria, Lazio e Marche. I centri più colpiti sono Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. Interi paesi sono rasi al suolo. I morti sono circa 300 e i feriti quasi 400. I danni sono ancora da verificare ma si tratta di una vera e propria catastrofe.
Gabriele Ruffoli