L’automazione robotica, in tempi di industria 4.0, porterà a uno stravolgimento del mondo del lavoro per come lo conosciamo
Il tema dei robot industriali si fa sempre più acceso, soprattutto a fronte di politiche internazionali che lavorano per regolare ed incentivare un nuovo modo di fare industria (comunemente etichettata industria 4.0). Pare proprio che una quarta rivoluzione industriale sia alle porte, portando con sé la paura di una disoccupazione dilagante e la minaccia di un esercito di robot pronti a sostituire un’intera classe operaia. Queste paure, tuttavia, vanno viste alla luce di un crescente progresso tecnologico, capace di creare nuovi ambiti di occupazione – proprio come accadde con le prime rivoluzioni industriali circa due secoli fa.
Il polo universitario senese, che vede nel SIRSLab il suo fiore all’occhiello, fa parte delle eccellenze nazionali nel settore robotica: un dato indicativo sta nell’aumento di iscrizioni da parte di studenti internazionali e la rilevanza della ricerca in ambiti che vanno dalle neuroscienze all’ingegneria industriale. Il margine di crescita è davvero ampio; per questo viene promossa l’attività dei centri di ricerca già nelle scuole superiori, creando una maggiore consapevolezza sull’argomento e sulle sue potenzialità.
La diffusione dei robot in diverse aree, con un mercato in crescita esponenziale, ci mette di fronte ad un cambiamento inevitabile e, per molti versi, figlio della recente digitalizzazione delle aziende. In tema di ricerca e innovazione, le ultime tendenze mostrano come si punti ad un approccio collaborativo tra macchina e uomo. Baxter, da Rethink Robotics, è emblema di quest’attitudine: robot collaborativo in grado di percepire la presenza dell’uomo e, quindi, capace di ridurre il rischio di incidenti sul lavoro. La fortuna di questi modelli sta tanto nel prezzo accessibile (22mila dollari) quanto nella capacità di apprendere nuove funzioni nel giro di pochi minuti.
Ridefinendo una concezione tradizionale di lavoro e di fare impresa, i robot collaborativi si prestano all’utilizzo negli ambienti lavorativi più disparati, andando a sfociare in progettazioni di trasporti autonomi e sale operatorie interamente robotizzate.
Un mondo del lavoro che vuole inglobare fattori quali Big Data e sistemi open source non può non confrontarsi con gli albori di un’era che pare in procinto di attuarsi, con i robot industriali pronti ad essere antesignani di un nuovo modo di considerare la produzione industriale.
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