Il predominio dei grandi brand nella SERP: come fanno e cosa possono imparare le PMI
Vi siete mai chiesti, cari imprenditori, come mai certi colossi aziendali sembrino avere un posto fisso nelle prime posizioni di Google per le ricerche che contano nel vostro settore? Non siete i soli. Osservare i “BIG” dominare la scena digitale può essere frustrante, soprattutto quando si investono tempo e risorse per far emergere la propria attività online. Ma cosa fanno esattamente queste grandi aziende per assicurarsi quel predominio apparentemente inscalfibile nelle pagine dei risultati di ricerca (le famose SERP)?
Parliamoci chiaro: la visibilità online oggi non è un lusso, è una necessità vitale per qualsiasi business. Essere trovati facilmente dai potenziali clienti è fondamentale quanto avere un prodotto o servizio di qualità. Spesso, però, si pensa che il successo dei grandi brand sia dovuto esclusivamente a budget pubblicitari stratosferici. Sebbene il denaro aiuti, non è l’unica spiegazione. C’è una strategia più profonda e complessa in gioco.
Per fare luce su questo argomento e capire cosa possiamo imparare dai “grandi”, abbiamo interpellato l’agenzia SEO Serra, che da anni aiuta aziende di varie dimensioni a navigare le complesse acque dei motori di ricerca. Serra ci aiuta a svelare alcuni dei “segreti” dietro il dominio dei BIG nella SEO di settore.
Oltre il Budget: Autorità e Fiducia come Chiave di Volta
Il primo aspetto che Roberto Serra, fondatore dell’omonima agenzia, sottolinea è che, sì, i grandi brand hanno budget importanti, ma questi fondi non sono spesi a caso. Vengono investiti strategicamente per costruire e consolidare un elemento cruciale che Google valuta costantemente: l’autorevolezza e la fiducia. Concetti riassunti da Google stesso nell’acronimo E-E-A-T (Experience, Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness – Esperienza, Competenza, Autorevolezza, Affidabilità).
“I budget elevati permettono ai grandi brand di investire massicciamente in attività che costruiscono autorevolezza nel tempo”, spiega Serra. “Pensiamo a campagne di Digital PR su larga scala, alla produzione costante di contenuti di altissimo livello redatti da esperti riconosciuti, alla partecipazione a eventi di settore, alle collaborazioni prestigiose. Tutto questo genera menzioni, link naturali da fonti autorevoli e segnali di fiducia che Google interpreta molto positivamente”.
I grandi brand, spesso, godono già di una notorietà offline che si traduce in un vantaggio online. Le persone cercano attivamente il loro marchio, ne parlano sui social, li recensiscono. Questo genera un circolo virtuoso: la notorietà porta segnali positivi a Google, che a sua volta rafforza la loro visibilità. “Per una PMI”, continua Serra, “la sfida è costruire questa fiducia e autorevolezza da zero o quasi. Non si può comprare direttamente, ma si può coltivare strategicamente, anche con budget più contenuti, focalizzandosi sulla propria nicchia e dimostrando competenza reale”. Google, infatti, premia la pertinenza e la qualità, offrendo opportunità anche ai più piccoli.
La Strategia dei Contenuti a 360 Gradi e l’Infrastruttura Tecnica
Un altro pilastro del dominio dei BIG, secondo Serra, è l’approccio ai contenuti e all’infrastruttura tecnica del sito. Non si tratta solo di pubblicare qualche articolo di blog.
“Le grandi aziende spesso mappano l’intero percorso del cliente (customer journey) e creano contenuti specifici per ogni fase e per ogni possibile domanda o esigenza”, afferma Serra. “Producono guide complete, studi di settore, video tutorial, webinar, podcast… una mole di contenuti diversificati e di alta qualità che mira a coprire interamente il loro ambito di competenza, diventando la risorsa di riferimento. Questo soddisfa l’intento di ricerca degli utenti in modo esaustivo, un fattore che Google premia”.
Parallelamente, l’aspetto tecnico è curato in modo maniacale. “Per i grandi brand, avere un sito lento, non perfettamente navigabile da mobile o con una struttura confusa è semplicemente inaccettabile”, sottolinea Serra. “Hanno team dedicati o agenzie specializzate che assicurano performance tecniche impeccabili, velocità di caricamento fulminee (Core Web Vitals), architetture informative logiche e un’esperienza utente fluida. Questi non sono dettagli secondari, ma fondamenta solide su cui poggia tutta la loro strategia SEO”. Mentre le PMI possono faticare a tenere il passo con ogni aggiornamento tecnico, per i BIG è una priorità costante.
Cosa possono imparare le PMI?
Il messaggio di Roberto Serra è chiaro: il dominio dei BIG non è frutto di magia nera, ma di investimenti strategici, focus sull’autorevolezza e cura maniacale dei contenuti e della tecnica. “Le PMI non possono replicare i budget milionari, è ovvio”, conclude Serra, “ma possono assolutamente ispirarsi a questa visione strategica. Concentratevi sulla vostra nicchia specifica, diventate la fonte più autorevole e affidabile in quel micro-settore. Create contenuti eccezionali che rispondano davvero alle esigenze dei vostri clienti. Assicuratevi che il vostro sito sia tecnicamente a posto e offra un’ottima esperienza. Costruire autorevolezza richiede tempo, ma è un investimento che ripaga nel lungo periodo, molto più di tattiche estemporanee”.
In sintesi, imprenditori, non lasciatevi scoraggiare dalla stazza dei competitor. Studiate le loro mosse, capite i principi dietro il loro successo – autorevolezza, contenuti completi, eccellenza tecnica – e adattate queste strategie alla vostra scala. Il segreto non è avere più soldi, ma pensare in modo più strategico alla costruzione della vostra autorevolezza online.