Si chiama Jenny ed è senese, e si tratta della prima assistente virtuale per aziende dotata di un’intelligenza artificiale che le permette di conversare con i clienti, proprio come farebbe un essere umano in carne ed ossa. Non c’è bisogno quindi di andare a Milano, New York o Londra: spesso le grandi idee nascono molto vicino a noi, vanno solo scoperte.Fra le molteplici attività che può svolgere ci sono, inoltre, l’acquisizione di dati, il fornire indicazioni ai clienti e la capacità di avvisare gli impiegati dell’arrivo dell’ospite. Ecco perché abbiamo intervistato Ernesto Di Iorio – CEO di QuestIT, la spin off dell’Università degli Studi di Siena che ha realizzato il progetto Jenny.
Ernesto Di Iorio, innanzitutto cosa fa QuestIt?
“QuestIT, fondata nel 2007, fornisce principalmente soluzioni per aziende basate su apprendimento automatico (machine learning), analisi semantica e sistemi di supporto alle decisioni. Può vantare un’esperienza ormai quasi decennale, arricchita da diverse collaborazioni con grandi aziende leader del settore semantico come Expert System S.p.A. Si tratta di una realtà consolidata che offre soluzioni di alto livello tecnologico sul mercato internazionale”.
E chi è Jenny?
“Il prodotto ha visto la luce nel dicembre del 2015, con il rilascio della prima versione di prova. Si tratta di un un portinaio virtuale che riceve i clienti di un’azienda ed è in grado di avviare una conversazione. Può essere installato su qualsiasi tipo di dispositivo: schermi, touch screen, e così via. Jenny è in grado di vedere quando una persona si avvicina e sa ascoltare e comprendere quello che le viene detto. Ma non solo. Il volto è capace di esprimere una serie di emozioni di base, legate a 25 categorie prestabilite: rabbia, felicità, tristezza, ansia, sorpresa, nervosismo, etc. Di conseguenza, Jenny riesce a comprendere lo stato emozionale della persona con la quale si relaziona, fornendo una risposta adeguata allo stato d’animo del momento. Riceve i clienti, domanda se si ha un appuntamento, fotocopia documenti, avverte gli impiegati dell’arrivo dell’ospite e fornisce la mappa dello stabile nel quale si trova l’ufficio per recarsi all’appuntamento prenotato con il professionista. In caso di attesa risponde a domande sull’azienda e su se stessa”.
Avete già in mente di introdurre nuove funzionalità? Quali sono i progetti per il futuro?
“Esatto, abbiamo in cantiere diversi aggiornamenti che permetteranno di ampliare le possibilità di impiego di Jenny. Stiamo progettando l’aggancio con il Crm (customer relationship management). In più, a breve risponderà sia al telefono che alle domande degli imprenditori sui propri clienti. Vorremmo farlo diventare una sorta di Siri (il noto assistente vocale degli smartphone Apple, ndr), ma non limitato soltanto all’utilizzo del telefono. Vorremmo sfruttare anche gli altri canali di comunicazione. Il nostro obiettivo è creare qualcosa di simile a Siri, ma rivolto alle aziende”.
Sembra perfetta! Non è che poi qualcuno se ne innamora, come accade nei film di fantascienza di Hollywood?
“È già successo (ride, ndr)! Le è capitato di dover rispondere alle avances di alcuni clienti che, nell’attesa, le avevano proposto di uscire a cena insieme tanto erano rimasti colpiti!”.
Una bella iniziativa quella di Ernesto e del suo team, a dimostrazione di come anche il nostro Paese sia ricco di idee originali e innovative. Insomma, non ci sono soltanto Microsoft, Apple e Google: all’ombra dei colossi dell’informatica esistono numerose realtà che, meriterebbero maggiore visibilità.
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