Quando si parla di soluzioni per superare le barriere architettoniche, i termini montascale e servoscala vengono spesso utilizzati come sinonimi, ma siamo d’accordo che indichino la stessa cosa?
Premesso non è errato, pur condividendo lo stesso intento, ovvero facilitare gli spostamenti di persone con mobilità ridotta all’interno di edifici disposti su più piani o con dislivelli, questi termini tendono a essere adoperati in modo differente. Aspetti che è importante conoscere, soprattutto se si sta valutando l’installazione.
La scelta, in ogni caso, va fatta alla luce delle specifiche esigenze di chi li adopera e delle caratteristiche della struttura abitativa. Scopriamo insieme le peculiarità di entrambe le soluzioni.
Montascale: una definizione
Vediamo in primo luogo cosa si intende per montascale. Con questo termine si fa riferimento generalmente a un dispositivo dotato di una comoda poltroncina che scorre lungo una guida ancorata direttamente alla scala. C’è però da dire che è anche conosciuto come servoscala a poltroncina.
È progettato per trasportare persone con difficoltà motorie lievi o al massimo moderate, ma che comunque mantengono ancora un certo grado di autonomia negli spostamenti.
Queste le caratteristiche principali del montascale:
- seduta ergonomica con braccioli e cintura di sicurezza;
- movimentazione fluida, predisposta lungo dei binari installati sulla scala;
- comandi intuitivi e di pratico accesso;
- sensori anti-ostacolo che assicurano la massima sicurezza;
- possibilità di installazione sia su scale dritte che curvilinee;
- il sistema, quando non è in uso si ripiega, occupando uno spazio minimo;
- installazione non invasiva, in quanto non necessita di opere murarie significative.
Cosa si intende per servoscala
E il servoscala? Il termine indica prevalentemente un apparecchio che presenta una piattaforma atta a ospitare una sedia a rotelle, dando modo alla persona con disabilità di spostarsi tra i piani senza dover cambiare ausilio: non a caso è denominato servoscala a piattaforma. Questi i suoi elementi distintivi:
- piattaforma con apertura e chiusura automatica;
- portata maggiore del montascale, in grado di ospitare anche una carrozzina;
- presenza di supporti di contenimento laterale, utili durante la movimentazione;
- seggiolino pieghevole (opzionale): efficace per chi desidera usufruire di questo sistema, ma non ha necessità di avvalersi della carrozzina;
- alcuni modelli sono adatti per trasportare carrelli deambulatori e stampelle;
- grandezza maggiore e necessità di uno spazio di manovra più ampio.
Quando dotarsi di montascale/servoscala
Dotarsi di montascale/servoscala è una scelta da considerare alla comparsa dei primi segnali di difficoltà motoria.
Pertanto, se la persona risulta parzialmente autosufficiente, l’ideale è un servoscala a poltroncina; se invece utilizza la carrozzina o presenta difficoltà più importanti, è da preferire una soluzione a piattaforma.
Se il montascale è installabile nella maggior parte degli immobili, lo stesso non si può dire del servoscala: occorre che sussista lo spazio per la piattaforma. Entrambe le soluzioni possono essere predisposte sia internamente che esternamente, adattandosi a scale dritte e curvilinee.
L’investimento può essere contenuto valutando i diversi incentivi disponibili per l’abbattimento delle barriere architettoniche. L’ideale è confrontarsi con un tecnico qualificato, in grado di consigliare in base alla situazione specifica, e che conosca inoltre le dinamiche tipiche del territorio di riferimento, così da garantire un intervento a norma.