Oggi parliamo dell’obbligo di Repechage. E’ un tema importante perché si intreccia con tutto il discorso della sicurezza nell’ambito lavorativo.
L’ obbligo di Repechage è il termine utilizzato per indicare quando il datore di lavoro di una specifica azienda deve intervenire per poter svolgere una valutazione precisa prima di procedere con il licenziare un suo dipendente. Prima di procedere al licenziamento infatti è sempre richiesto che sia messo in pratica l’obbligo di Repechage proprio per capire se è possibile spostare il dipendente in un altro reparto, in modo tale che possa fare un’altra mansione.
L’ obbligo di Repechage viene però messo in atto solo in poche condizioni, cioè quando il lavoratore per esempio è in esubero, oppure quando è diventato non idoneo a svolgere un determinato tipo di lavoro e confermato dal medico competente che ha svolto la dovuta sorveglianza sanitaria.
Appare chiaro come tale manovra sia legata in modo particolarmente forte a quando il licenziamento è per giustificato motivo.
Perché è stato creato l’obbligo di Repechage
L’obbligo di Repechage, come ci spiegano su Sicurya, è davvero importante perché tutela il diritto tanto del lavoratore quanto in verità dell’impresa.
Un datore di lavoro infatti non può scegliere di licenziare indiscriminatamente i propri dipendenti ogni volta che lo ritiene opportuno e tanto meno per questioni personali. Però è anche vero che l’azienda ha tutto il diritto di licenziare se ci sono buone motivazioni, come per esempio la necessità di sopprimere una determinata posizione lavorativa.
Non è facile trovare la linea che divide i diritti del lavoratore e quello del datore. Ecco perché è stato creato l’obbligo di Repechage, per cercare di far chiarezza su questo tema tanto delicato.
Se per esempio una persona non è idonea a svolgere il ruolo per il quale è stato assunto, il datore di lavoro deve fare il possibile per garantire a questa persona un posto di lavoro, magari assegnandolo proprio a un altro reparto per esempio. E’ dovere del datore di lavoro fare il possibile per evitare il licenziamento.
Però fino a che punto il principale deve arrivare per poter ritenere davvero di aver tentato tutto per non arrivare al licenziamento? Vi è ovviamente un limite, perché l’obbligo di repechage non può certo alla fine andare a pesare in modo forte sulle necessità aziendali.
Dove sta il limite per l’obbligo di Repechage
Questo limite è stato imposto dalla sentenza della Cassazione numero 31521/2019. Dice per esempio che, è importante cercare di non procedere al licenziamento, però a patto che questo non provochi delle modifiche organizzative importanti come ad esempio l’ampliamento di organico, oppure apportare delle innovazioni che il titolare tuttavia non desidera realizzare alla propria azienda.
Nessuno perciò può pretendere che l’azienda svolga uno sforzo elevato e non desiderato per cercare di non licenziare una persona.
Ecco perciò che c’è un limite tra quelli che sono i diritti del titolare e i diritti del lavoratore davanti a un ipotetico licenziamento.