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Trapianto capelli: a chi rivolgersi, chi può ricorrervi e come viene effettuato

Chi soffre di calvizie o di forte diradamento dei capelli può provare un senso di imbarazzo a stare con gli altri, sviluppando una forma di disagio sociale, con comparsa di insicurezza e depressione. Per fortuna, oggi esistono molte soluzioni a questo problema, a cominciare dal laser e dalle cure farmacologiche, terapie volte a favorire la normale ricrescita dei capelli, fino all’uso di parrucche in grado di donare a chi le indossa un aspetto del tutto naturale. Tra le numerose soluzioni rientra anche l’autotrapianto dei capelli.

Pratica chirurgica dalla storia molto lunga – pare addirittura che il primo trapianto riuscito e documentato risalga al 1822 – consente a chi soffre di calvizie, ma presenta ancora delle zone con capelli sufficientemente folti e follicoli sani, e non ha ottenuto risultati apprezzabili dalle terapie per la ricrescita, di tornare a sfoggiare una chioma di tutto rispetto.

Chi desidera sottoporsi a questo tipo di trattamento può affidarsi a cliniche specializzate, in Italia o in altre parti del mondo. Molti, ad esempio, scelgono di rivolgersi alle cliniche di trapianto capelli Turchia, le quali offrono servizi di qualità e prezzi contenuti. Per trovare la clinica che fa al caso proprio, è possibile utilizzare la piattaforma IntClinics o altre simili, e prenotare subito il primo appuntamento.

Trapianto capelli: a chi rivolgersi

Chi desidera sottoporsi a un trapianto di capelli, deve mettersi nelle mani di specialisti del settore e, in particolare, di dermatologi tricologi o chirurghi estetici specializzati in tricologia.

Naturalmente, è molto importante valutare con attenzione la professionalità del medico, valutando gli studi effettuati, l’esperienza che ha maturato nel settore e i risultati ottenuti. Indispensabile inoltre rivolgersi a cliniche autorizzate e certificate, in grado di garantire interventi sicuri.

Pur trattandosi di una piccola operazione, infatti, l’autotrapianto dei capelli è pur sempre un intervento chirurgico, e sicurezza e professionalità sono indispensabili per la sua buona riuscita.

A chi è rivolto questo tipo di intervento

Non tutti possono sottoporsi a questo tipo di trattamento. Il trapianto dei capelli è infatti sconsigliato a chi soffre di:

  • patologie autoimmuni;
  • diabete;
  • gravi disturbi cardiaci;
  • problemi di coagulazione del sangue.

Anche l’assunzione di determinati farmaci potrebbe rendere sconsigliabile l’intervento.

In aggiunta a questo, non può sottoporsi al trapianto chi presenta una calvizie totale e chi, pur avendo dei capelli, presenta un forte diradamento. Questo dipende dal fatto che, al fine di evitare rigetti, i follicoli impiantati nella cute priva di capelli vengono prelevati dallo stesso soggetto che si sottopone al trattamento e non da un altro donatore.

Può dunque sottoporsi al trattamento chi:

  • non è affetto da patologie che lo sconsigliano;
  • non ha ottenuto risultati dai trattamenti per la ricrescita;
  • presenta calvizie circoscritta o comunque ha ancora alcune zone del cuoio capelluto ricche di capelli e di follicoli sani.

Prima di sottoporre il paziente all’intervento, lo specialista lo sottopone a colloquio e a un esame visivo, e ne esamina il quadro clinico al fine di individuare eventuali elementi sfavorevoli.

Come viene effettuato il trapianto di capelli

Il trapianto di capelli viene effettuato, in una o più sedute di durata variabile, presso un centro specializzato e in anestesia locale.

A seconda dei casi, lo specialista potrà decidere a quale tecnica ricorrere, scegliendo tra quella FUE, che prevede il prelievo di singoli bulbi piliferi sani dal cuoio capelluto del paziente e dal loro impianto nella cute che ne è priva, e la tecnica FUT, con la quale si preleva una striscia sottilissima, definita Strip, di tessuto del cuoio capelluto e si estraggono dei follicoli da questa; dopo questo si procede con l’impianto dei bulbi, a uno a uno, nella zona da trattare.

Francesco Laezza

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Francesco Laezza

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