Il sesso è così importante nella nostra vita da essere considerato un indice del livello di felicità degli individui?
Salute a parte, considerata, a ragione il sine qua non, sembrerebbe proprio di sì, a giudicare anche da una recente indagine pubblicata sul Journal of Economic Behavior & Organization, in base alla quale avere frequenti orgasmi rende felici tanto quanto ricevere un aumento di stipendio del 130%. Questa singolare analisi che potremo definire sessuo-economica, evidenzia che uomini e donne che hanno in media due o tre amplessi mensili, dovrebbero più che raddoppiare lo stipendio per essere soddisfatti quanto coloro che hanno rapporti sessuali tutti i giorni.
Farlo spesso e bene, dunque, quali benefici apporta al nostro sistema emotivo? Un recente studio condotto presso la University of Colorado, ha evidenziato che la frequenza con la quale si hanno rapporti sessuali tende ad essere correlata con il grado di felicità. E’ stato osservato che coloro i quali hanno più frequenti e più soddisfacenti rapporti sessuali, rispetto ai coetanei “meno attivi”, si percepiscono più felici e allegri. La correlazione tra felicità e un’elevata frequenza di rapporti sessuali sembrerebbe inoltre essere costante a varie fasce di età. I ricercatori di questo studio che cosa hanno inteso per “frequenti” rapporti sessuali? Una frequenza di due o tre volte a settimana è stata unanimemente riconosciuta come attività intensa e è stato osservato che in questa fascia rientravano coloro che riportavano livelli di felicità pari al 55% in più rispetto alla media, rispetto al 44% in più, rilevato in coloro che lo fanno una volta a settimana e al 33% in più, osservato in coloro che hanno due o tre rapporti sessuali al mese. La letteratura internazionale sembra dunque non avere dubbi: la probabilità di essere felici aumenta proprio all’aumentare della frequenza della nostra attività sotto le lenzuola.
Anche l’italica stirpe non fa eccezione, anzi! Una recente ricerca condotta in Italia ha infatti sottolineato che gli ingredienti principali della felicità, tolta ovviamente la salute, sono rappresentati dalla sessualità e dal tempo dedicato a se stessi. Ad esempio, il 71% delle donne italiane tra i 20 e i 49 anni, ha dichiarato che per essere appagate e felici necessitano di una vita sessuale gratificante. Pare dunque unanime che all’aumento complessivo di benessere, non solo inteso come assenza di malattia ma come definito dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità “benessere bio-psico-sociale”, contribuisca in modo rilevante la frequenza con la quale si hanno rapporti sessuali e, ovviamente, la loro qualità. Se fare più sesso ci rende più felici, che effetto potrà avere sapere di farlo più degli altri? Sebbene l’aspetto privato della sessualità sia continuamente attaccato dai mass-media e dai social networks, in realtà e per fortuna, rimane sempre un fatto privato. Ciò nonostante, da sempre, coloro che appartengono a un qualsiasi gruppo sociale, hanno la naturale propensione a confrontarsi e proprio grazie a tale confronto, ognuno di noi struttura la propria identità personale e sociale.
Premesso ciò, sembrerebbe che, all’interno di un gruppo di pari, coloro che hanno una medio-bassa attività sessuale, pari in media a due o tre volte al mese, e che ritengono che i loro coetanei lo facciano di più, ad esempio due o tre volte alla settimana, riporterebbero più bassi livelli di felicità percepita. In altre parole, fare sesso fa bene, ma sapere di farlo più degli altri fa anche meglio. L’essere umano è infatti un animale sociale e la percezione della propria identità e autostima dipende, nel bene e nel male, dal confronto con gli altri, pertanto, non possiamo essere sessualmente attivi se non ci sono altri sessualmente non attivi. Ma in tutto questo, c’entra qualcosa l’amore? In altre parole, avere una frequente e appagante vita sessuale basta per essere felici o c’è anche bisogno del sentimento? La risposta è assolutamente individuale! In generale, sia per gli uomini che per le donne può essere estremamente gratificante avere rapporti sessuali in assenza di questo particolare sentimento definito amore, ovvio diranno alcuni, ma non scontato e generalizzabile sosterranno altri. Il solo sesso, senza alcun legame sentimentale, può infatti condurre alla felicità in alcuni ma può per altri essere insoddisfacente dal punto di vista emozionale. In ogni caso, se vogliamo vederla da un punto di vista ormonale, la produzione di ossitocina scatta sia a seguito di un rapporto occasionale che durante un amplesso coniugale. A tal proposito è bene ricordare che questo ormone, in generale, gioca un ruolo fondamentale nei comportamenti sociali e in particolare nei legami di coppia. Da ciò possiamo dedurre che, sia in presenza che in assenza del sentimento amoroso, i partner possono sperimentare una sensazione di unione, anche se irreale o solo immaginata. Probabilmente, come suggerisce Venditti, “…e non c’è sesso senza amore, nessun inganno nessun dolore…e vola l’anima leggera…sarà quel che sarà…”.
Dott. Jacopo Grisolaghi
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo e Dottore di Ricerca in Psicologia
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